(E. Menghi) – Altro che morto. Un po’ stanco sì, ma Strootman dopo i 94 minuti di Genova ha rimesso piede a Trigoria con la carica che aveva mostrato nelle ultime due settimane, tanta da far capire a Spalletti di essere pronto a tutti gli effetti per tornare titolare. Sta bene Kevin, integro fisicamente e fortificato nello spirito, è arrivato presto per intervenire alla radio ufficiale ed è andato via per ultimo, dopo essersi allenato regolarmente con i compagni: palestra e ripetute box to box, oggi riposo e domani si riprende a lavorare in vista di Roma-Chievo. L’olandese pensa al secondo posto: «Dobbiamo vincere le prossime 2 partite e poi guardare il Napoli: sarà dura anche per loro. Gli altri giocatori parlano con i piedi, io – dice a Roma Radio – faccio qualcosa in più per vincere, do un segnale alla squadra e all’avversario. Voglio ringraziare con i fatti chi mi ha sempre sostenuto». Chi l’ha rimesso in piedi con la terza operazione è il professor Mariani, che la partita non l’ha potuta vedere perché stava operando, ma ha fatto il tifo per lui: «Spero che Spalletti lo faccia giocare domenica così potrò guardarlo. Strootman ha fatto una revisione della revisione, questo è frutto non di una magia ma di una buona chirurgia. Non basta solo una buona riabilitazione. Il suo intervento lo metto tra i primi 10 della mia carriera (ha operato più di 1.200 professionisti). Non è così matematico che un calciatore operato al crociato torni a giocare». C’è un parametro Fifa a confermarlo: il 53% dei giocatori non ce la fa.
L’olandese finalmente sì e adesso vuole mettere in crisi Spalletti. Torna Pjanic, Nainggolan e De Rossi hanno fatto bene e con Kevin sono in 4 per 3 maglie. Keita non fa parte del ballottaggio perché continua a sentire dolore alla caviglia ed è partito con la squadra solo su richiesta specifica dell’allenatore, altrimenti sarebbe rimasto a casa. Recuperano Falque, Torosidis e Florenzi, in gruppo da domani.