(C. Zucchelli) – Dire che sono fantasmi forse è ingeneroso, perché di Norbert Gyomber, con la testa fasciata e sanguinante, è appesa una foto nello spogliatoio su idea di De Rossi, mentre per avere notizie di Salih Uçan basta guardare le immagini di qualunque evento della squadra e lo trovi lì: capello inconfondibile, espressione seriosa con timido sorriso, camicia e giacca, in prima fila. Il difensore slovacco e il centrocampista turco, dopo la partita del 20 maggio ad Abu Dhabi, saluteranno la Roma perché entrambi non saranno riscattati: il primo non rientra nei piani tecnici (per quanto Spalletti ne apprezzi l’impegno), il secondo perché Sabatini non può e non vuole spendere gli 11 milioni da girare al Fenerbahçe. Alla Roma è costato 4,75 milioni, in due stagioni ha messo insieme appena 10 presenze e nonostante tutti i suoi compagni dicano che sia «uno di talento» non è mai riuscito ad imporsi.
CHI CI PROVERÀ – A giugno tornerà in Turchia, Sabatini spera di aiutarlo a trovare una sistemazione dove esprimersi, ma certo non sarà lui il futuro della Roma. Magari lo sarà l’argentino Ponce, attaccante, costato più o meno quanto il prestito di Uçan, con Garcia era stato portato in panchina 11 volte su 11, prima di rompersi il crociato nella Youth League, contro il Barcellona: è tornato da un po’, ha segnato 4 gol in Primavera, ma Spalletti per ora non lo vede. Il nigeriano Nura, terzino destro preso dallo Spezia con Sadiq, era considerato in autunno il vero rivale di Florenzi nonché erede di Maicon, ma a novembre gli hanno tolto l’idoneità per problemi cardiaci: ora l’ha riavuta, è tornato, ma il suo futuro è ancora tutto da scrivere. Probabile che resti a Trigoria la prossima stagione, lui meno fantasma di quello che è per la prima squadra ora Sadiq, destinato ad andare altrove.
FUTURO BRASILIANO – Potrebbe, invece, giocarsi le sue occasioni Emerson Palmieri, terzino sinistro che la Roma ha preso in prestito secco dal Santos: così come Gyomber sul sito ufficiale non c’è il comunicato del suo acquisto, ma la Roma potrebbe riscattarlo e tenerlo come alternativa, visto che Spalletti ne ha parlato spesso e ha dimostrato di considerarlo: una sola presenza con Garcia, 6 con il tecnico toscano, l’ultima contro il Chievo. Per premiarlo, visto che sembra si alleni sempre come se dovesse giocare tutte le settimane, ma anche per dimostrare che a lui, in fondo, i fantasmi non piacciono poi più di tanto.