(M. Pinci) Una storia d’amore diventa una questione di soldi. L’ultimo contratto da calciatore fa litigare Francesco Totti e la Roma: il presidente Pallotta è convinto di aver avanzato al suo capitano una proposta “molto generosa”. Lui però ha deciso di prendere tempo e rinvia la firma: «Ci ha detto che deve pensarci». Eppure il club e il commercialista di Totti avevano definito tutto, concedendo al numero 10 bonus da top player: gli stessi che ha nel contratto De Rossi, circa mezzo milione per la Champions o lo scudetto. Ma il contratto è molto più complesso, e i propositi di “giocare gratis” si sono scontrati con i discorsi al tavolo delle trattative. Partite su richieste che in America hanno definito almeno eccessive: dopo l’anno da calciatore, ne avrebbe voluti dieci da dirigente. In più, i diritti del merchandising a suo nome nell’ultimo anno di contratto. Per la Roma però non c’è una trattativa: l’offerta, concordata nei dialoghi con il rappresentante del calciatore, resta unica. Anche perché Pallotta non ha gradito l’attesa di Francesco: «È consigliato male». A sua volta, pure Totti non ha preso bene l’uscita pubblica del presidente.
Questione centrale ora sarà il futuro da dirigente. Entrambi vorrebbero chiarirlo nei dettagli: la Roma, complici i rapporti sfilacciati, sarebbe contenta se lui potesse lavorare distante da Trigoria, come osservatore o uomo immagine. Lui vorrebbe essere presente nel centro sportivo. Tutti credono ancora alla fumata bianca. Ma nessuno ha più certezze.