(F. Ferrazza) – Alle prese con lo strascico di polemiche legato alla cessione di Pjanic alla Juve, la Roma si è stancata dei continui messaggi lanciati da Nainggolan, convinta di essere in grado di trattenere il giocatore nella capitale. E così, registrate anche le parole di Hazard, compagno di squadra nel Belgio («Radja è uno dei migliori al mondo, con Courtois vorremmo che venisse al Chelsea, ma non dipende da noi»), il club ha chiesto al ragazzo di non rispondere più alle domande sul suo futuro, di concentrarsi sull’Europeo e di riaprire la questione poi di persona al suo ritorno. Stasera Nainggolan affronterà l’Italia di quel Conte che tanto lo sta corteggiando per portarlo in Inghilterra e che oggi dovrà però gestire altri tre romanisti: De Rossi, Florenzi ed El Shaarawy. E proprio quest’ultimo nelle prossime ore diventerà a tutti gli effetti un giocatore della Roma, dopo essere arrivato in prestito a gennaio. Il club di Trigoria pagherà i tredici milioni previsti per il suo riscatto al Milan, cifra che non peserà sul bilancio in chiusura alla fine di giugno (sanato dalla cessione di Pjanic), ma su quello del prossimo anno, come accaduto per i nove versati per Rüdiger. Può quindi muoversi in questo ambito con relativa agilità, la Roma, anche se partirà il primo luglio con un passivo già di 30 milioni spesi, se a quelli di cui sopra si aggiungono anche i 7,5 di Alisson. Cifra che però, in parte, Sabatini spera di diminuire o (ma è complicato) coprire interamente, con le cessioni dei cosiddetti esuberi. Vedi Doumbia (che tornerebbe volentieri al Cska Mosca), Ljajic (che potrebbe riandare alla Fiorentina), Iturbe e anche i talentini Sanabria e Paredes.