(B. Saccà) Il cammino europeo della Roma si è delineato. E, come prevedibile, i timori delle passate settimane sono diventati una realtà. Ieri sera si è concluso il terzo turno preliminare della Champions League, e l’esito del campo è stato implacabile: i giallorossi non saranno una delle teste di serie al sorteggio dei playoff di domani mattina. Ovvio che i pericoli saranno di grado massimo: tanto che avranno la forma e la sostanza degli inglesi del Manchester City, dei portoghesi del Porto, degli spagnoli del Villarreal, degli olandesi dell’Ajax e dei tedeschi del Borussia Moenchengladbach. Dunque l’acrobazia impossibile non è riuscita. È vero che ieri lo Shakhtar e l’Anderlecht sono stati eliminati, ma in compenso si è accreditato l’Ajax, che quindi ha lasciato a Luciano Spalletti la consolazione della seconda urna. Fossero usciti anche gli olandesi, allora sì, la Roma sarebbe decollata dalla prima urna: invece è risultata la prima della seconda. Come sempre a decretare la graduatoria è stata la rigidità del ranking della Uefa, e con i numeri non si bara.
Così, oltre ai giallorossi, a comporre il panorama generale del sorteggio saranno il City di Pep Guardiola, il Porto, il Villarreal, l’Ajax, il Borussia, lo Steaua Bucarest, il Monaco, lo Young Boys e il Rostov. Va pure ricordato che il turno dei playoff di Champions non sarà limitato a questi dieci club. In competizione ve ne sono altrettanti: ma corrono nel «percorso campioni», una sorta di autostrada europea a mille corsie architettata da Michel Platini per allargare la Champions e i propri consensi. Consapevole del proprio valore e del proprio ruolo, la Roma giocherà il 16 o il 17 agosto e il 23 o il 24. Troverà in campo un avversario forte, e in sé la forza per affrontare l’ennesima sfida.