(A. Austini) – Un paio di mesi da applausi, al massimo un girone, praticamente mai un anno intero. Poi comincia la discesa e si rialza solo una volta toccato il fondo. La Roma sta diventando prevedibile nel suo assurdo e incomprensibile andamento a ciclo continuo. È vero, siamo a settembre, le gare giocate sono appena sei e, a parte la Champions gettata a mare, gli obiettivi sono ancora intatti. Ma gli indizi che portano a pensare all’inizio dell’ennesima involuzione ci sono. E inquietano Spalletti, ieri di nuovo costretto a strigliare la squadra in palestra e davanti al video. Quest’estate il toscano era il più ottimista a Trigoria mentre veniva costruita la squadra. Ha sopportato la …