«È una sconfitta che fa male perché immeritata, la squadra ha fatto tutto quello che doveva fare e non meritava di perdere. Nel calcio si può anche perdere, la Fiorentina è una buonissima squadra. Ma resta la nostra prestazione, i ragazzi hanno fatto il loro dovere». Luciano Spalletti commenta così il ko con la Fiorentina della sua Roma. «Quando abbiamo avuto la partita in mano dovevamo essere più cattivi, abbiamo avuto 3-4 occasioni importanti per poter segnare. Lì dovevamo essere più cattivi, più lucidi. Poi nel secondo tempo ci siamo abbassati un po’, perché abbiamo iniziato a perdere troppe palle facili come ci succede spesso, siamo stati meno pungenti, anche se sul palo di Nainggolan c’è pure una componente di sfortuna».
Il discorso scivola inevitabilmente sugli errori decisivi di Rizzoli. Prima il mancato rigore su Dzeko. «Se con la Sampdoria il contatto era stata una pedata, qui è anche di più, la chiamerei una tranvata. Il rigore è netto, Edin ha l’anticipo sulla traiettoria della palla». Poi il gol di Badelj, con il fuorigioco di Kalinic – scrive la Gazzetta dello Sport -, che ha mandato su tutte le furie il presidente James Pallotta («C’era fuorigioco, non meritavamo assolutamente di perdere»). Spalletti racconta: «Ne ho parlato anche con i ragazzi dentro lo spogliatoio, alcuni di loro mi hanno detto che lo hanno segnalato a Rizzoli e lui gli ha risposto che lo aveva visto, ma che il giocatore era troppo lontano dalla porta e quindi non contava».