(F.Balzani) – L’occasione per ripartire e dimenticare il ko di Firenze, e forse la volta buona per rivedere Totti in campo dal primo minuto a un anno esatto di distanza (il 20 settembre scorso contro il Sassuolo). Quel giorno Francesco segnò il gol numero 300 in giallorosso, stasera contro il Crotone può segnare la 250a rete in campionato. «Sì, può giocare dall’inizio. Farò le mie scelte come ho sempre fatto», ha detto Spallettiapparso più sereno rispetto al recente passato. Stasera la sua Roma può riprendere il cammino interrotto prima a Plzen poi contro la Fiorentina e rimettersi sulla scia di Napoli e Juve. «Io vedo miglioramenti importanti – prosegue Spalletti– e sono sicuro che quando torneremo a comandare il gioco, stando di più nella metà campo avversaria e partendo meno dal nostro portiere, torneremo la Roma. Dobbiamo anche essere più velenosi in attacco». Lo dice riferendosi a Dzeko, ma anche agli altri: «Dobbiamo crescere tutti come squadra, fare insieme il primo passo. Certamente, gli attaccanti hanno un peso superiore perché se non fanno gol è un problema, e in questo senso tutti dobbiamo essere un po’ più velenosi. Tutti. Non è uno soltanto che deve tirar fuori qualcosa in più».
Ci sarà un po’ di turnover visto che poi arriveranno di fila Torino, Astra Giurgiu e Inter: «La rosa non è corta ed è di qualità, stiamo bene così, anche perché non abbiamo ancora tutti a disposizione». Tra questi Vermaelen che proverà a recuperare per domenica. Probabile un turno di riposo per Nainggolan e Perotti mentre in regia dovrebbe rivedersi Paredes al fianco di Strootman: «Radja è uno di cui difficilmente si fa a meno anche se ci pensi sempre a lasciarlo fuori, ma potrebbe riposare qualche volta». Capitolo De Rossi: «Daniele se giocherà riavrà la fascia perché sono finite le tre partite di punizione successive all’espulsione contro il Porto». Sul rinnovo, invece, Spalletti glissa: «Pallottami vuole a lungo? Lui è eccezionale ma se resterò lo dirà il lavoro che riusciremo a fare insieme. Il futuro è in questo momento qui, ce lo giochiamo adesso». E se non dovesse essere roseo, la Roma americana potrebbe essere costretta a cambiare il 6° allenatore in 7 anni.