(A.Angeloni) – Auguri, vecchio! Chi è speciale non può avere un compleanno normale, perché gli auguri glieli faranno tutti, anche chi non lo conosce personalmente. Perché Totti è di tutti, o comunque a disposizione di tutti. E’ lì da venticinque anni per il pubblico, da quaranta (oggi) per la sua famiglia e per chi lo ha cresciuto senza sapere che sarebbe diventato quello che è, ma lo ha fatto per amore. Gli auguri se li ritrova sparsi da qualche giorno, è un compleanno cominciato con anticipo (il suo amico Del Piero glieli ha mandati ieri, ad esempio). Ma il giorno è oggi e oggi si vive di ricordi, anche i nostri, che lo raccontiamo da anni. Una carriera extra large. Con lui abbiamo “vinto” uno scudetto, ci siamo tanto divertiti, lo abbiamo ascoltato, visto e rivisto in mille gesti, abbiamo descritto e condannato pure certi suoi errori. Dai più veniali a quelli pessimi. Lo abbiamo visto cadere a terra e rialzarsi, prendere calci e darne (quello a Balotelli ha fatto il giro del mondo). Ha chiesto scusa e le ha pretese da chi non ha fatto altro che provocarlo. Non ci ricordiamo tutto quello che ha fatto perché si invecchia e siamo abbandonati dalla memoria, che prende strade alternative e ci lascia soli. Per chi non ricorda tutto, oggi può rivederlo su Sky, che manda in onda la sua carriera, dalle sei di mattina in poi. Nemmeno un capo di Stato viene trattato così. Totti, ma che hai combinato?
LA MAGIA – Ma vagamente si sarà reso conto che, nonostante l’età, viene ancora trattato come un numero uno? In genere, quando nel calcio si superano i trenta, comincia la discesa. Ma qui la discesa non comincia mai, almeno a livello mediatico. Totti tira sempre, è sempre di moda. Chissà perché. Ma guai a dire che Totti è la Roma, qualcuno si potrebbe offendere o impermalosire. Totti ci ha raccontato con i piedi i colori del calcio, e con la sua semplicità di eterno ragazzo la bellezza della vita, fatta di una famiglia numerosa e di una moglie che non fa solo la moglie ma sta studiando per diventare la Totti del mondo dello spettacolo. Trapattoni, dopo aver letto l’intervista di Ilary alla Gazzetta, ha detto che «le mogli devono fare le mogli». Ma la signora Totti non è una moglie, è Ilary, quella della tv. E’ un corpo a parte e un pensiero a parte. Moglie è poco, perché Totti non lo è. Totti non fa una vita normale, non vive un compleanno normale, non ha una moglie normale e stasera non festeggerà all’osteria con quattro amici, ma si divertirà con 300 invitati al Castello di Tor Crescenza tra caviale e champagne, sperando che nessuno gli rovini la festa. Auguri, vecchio e ricordati di quando andavi al Corallo o al Belsito di Ostia e ti facevi una Coca Cola sotto l’ombrellone. Erano i primi anni di notorietà, nascosto tra la gente e la timidezza. Poi è nato il mondo di Totti, ed è finita la normalità, senza che ci si potesse fare nulla. Niente passeggiate a via del Corso, Romasolo Roma, Roma e basta, quella giallorossa. E quella Roma è stata la sua vita: si sono trovati, piaciuti e scelti per sempre. Anche se l’ultimo anno che fatica, mamma mia. E pure oggi, mamma dopo quelle parole di Ilary. Non si finisce più, mai un secondo di normalità. Andare all’allenamento e ritrovarsi l’allenatore ingrugnito per quelle parole della Blasi, non se ne esce. Con Totti non si vince niente, ha condizionato tutti e rovinato l’ottanta per cento dei calciatori passati dalle parti di Trigoria. Questo si va dicendo da più parti. Non ci pensi per un giorno, i quaranta sono i quaranta. Si passa dagli “enta” agli “anta”. Poi si ricambia con i cento. Auguri, vecchio. Gli altri sono peggiorati, più grigi, lui è oggi uno splendido quarantenne (cit).