(G. Buccheri) – Per una volta i ruoli si invertono la dove, spesso, si decidono le partite.Dzeko, attaccante della Roma sulla graticola da sempre per certe imperdonabili amnesie sotto rete, si trasforma nel giocatore totale: segna e fa girare i compagni con tocchi e sponde da applausi. Icardi, bomber nerazzurro che vive di luce propria, esce dalla scena nel modo che non ti aspetti: spento, spuntato, assente. La differenza fra Roma e Inter, in gran parte, 6 qui, perche l’incrocio che non fa risorgere i nerazzurri dopo il tracollo di Praga in Europa League 6 la sintesi di un copione ricco di casualità.
Altalena di occasioni A rubare l’occhio sono i continui capovolgimenti di fronte: da quello giallorosso a quello nerazzurro (o viceversa) senza soluzione di continuità. Cosi la notte dell’Olimpico appare bella, intrigante, un’altalena di emozioni: ma dentro alla sfida da Champions c’e il pieno di errori (o orrori) di due squadre profondamente incompiute. In mezzo al campo manca il filtro, bruttissima parola per indicare una sorta di protezione per i difensori: e, senza filtro, ogni azione pub diventare potenzialmente letale. La Roma corre sulle ali di Salah e Perotti, l’Inter risponde con le incursioni di Candreva e Perisic, ma, colpa del poco equilibrio, anche per vie centrali le due formazioni affondano nel burro.
De Rossi contro i tifosi Il pallottoliere delle occasioni va subito in tilt: solo nei primi venti minuti si contano sei chiarissime azioni da gol, più due pali (prima Banega, poi Salah) oltre al colpo del vantaggio romanista di Dzeko. Spalletti da vita alla rivoluzione che non ti aspetti: fuori lo spentoNainggolan, spazio per Florenzi nel ruolo che il tuttofare giallorosso faceva ai tempi di Crotone, centrale offensivo alle spalle della prima punta. La Roma sa che l’Inter e spesso fragile in avvio e prova ad approfittarne: l’avvio di Strootman e soci e bruciante. E il sigillo sotto porta di Dzeko viene salutato dai compagni come una rivincita dell’attaccante bosniaco contro tutti quelli che lo accusano di essere un divoratore di gol, quelli importanti. «E mo’ criticatelo…», urla De Rossi verso il pubblico indicando la maglietta del compagno.
De Boer resta in crisi Dzeko fa festa, l’Inter rimane aggrappata alla partita perche lo permette una Roma che, là dietro, va in apnea se attaccata. La cronaca racconta anche dell’acuto di Banega per il pareggio interista e dell’immediata ripartenza giallorossa con il colpo di testa del difensore grecoManolas. Ora che le luci dell’Olimpico si sono spente, resta la sensazione di aver assistito ad una gara dove la qualità dei singoli è stato un valore, cosi come da rivedere sono alcuni meccanismi di squadra. La Roma raggiunge la comitiva a un punto dal Napoli e non perde ulteriore terreno dalla Juve: alla ripresa i giallorossi sono attesi da un altro test verità, proprio al San Paolo. L’Inter, invece, legge la classifica e si scopre debole: sei sono le squadre che le stanno davanti, altre due a fianco. Quella di ieri non 6 una bocciatura in piena regola, ma il tempo non aiuta il lavoro del condottiero De Boer.