Oggi la conferenza d’addio di Walter Sabatini (potete leggerla integralmente QUI) e l’ormai ex ds giallorosso ha toccato tanti temi, tra cui anche quello inerente Francesco Totti:
Totti?
E’ una questione quasi sociologica, tutti vogliamo Totti. Io Gli darei il premio Nobel per la fisica. Dato che non hanno dato il Pallone d’oro io ne istituirei uno e una volta sola per potergli riconoscere le grandissime cose che ha regalato al calcio italiano. Il calcio italiano e internazionale soffrirà molto della sua assenza, le sue giocate non sono proponibili. Quelle di altri campioni sono invece clonabili e proponibile. Le sue traittorie e le sue parabole possono aver rimesso in discussione Copoernico, Keplero, la teoria della relatività. Totti costituisce un tappo. Lui porta una luce abbagliante, il sole allo Zenit e oscura un gruppo di lavoro. La curiosità morbosa che si riferisce a ogni suo fare e dire comprimono fortemente la crescita di un gruppo di calciatori che deve essere subordinato a questo. Ed è comprensibile. Totti rappresenta un pezzo di carne. di gente che è invecchiata e cresciuta con lui. Tutti fanno fatica a staccarsi da un pezzo di carne e rinunciarci. Fenomeno che verrà raccontato da qualcuno che la saprù lunga, perchè qui centro la sociologia.
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