(A. Abbate) E’ la mano Dios, Maradona alla Partita per la Pace, benedice ancora Totti: «Non ha età, gli dico che deve continuare a giocare». Così Francesco, presente all’Olimpico, gli consegna le chiavi della Roma: «Gli rispondo che è il presidente». Cambio con Pallotta e c’abbracciamo. Altro che vecchietto, il capitano (che ha lasciato a Diego la fascia di capitano che l’argentino voleva dargli all’ingresso in campo) è come il vino. Non l’ha assaggiato bene Sabatini: «Non è vero che è un tappo», la difesa di Cafù. Forse vale ancora 40 giovani, come dice el Pibe de Oro: «Allora non sono il solo a pensarla così, Totti è il giocatore più forte che ho mai allenato», assicura Zeman. Anche in una gara di solidarietà, com’è stata quella di ieri sera benedetta da Papa Francesco, si parla, e tanto, della sfida tra Napoli e Roma: «Mi dispiace per Milik – la battuta di Perotti – ma loro hanno comunque Gabbiadini e Mertens». Poi solo segnali di pace per le popolazioni colpite dal terremoto nel Centro Italia. Pace e bene al calcio di buona volontà, è la nuova enciclica di Papa Francesco, che ha calamito a Roma tantissime star del mondo del pallone. Nel pomeriggio l’udienza privata in Vaticano: giocatori ed ex con in dono un disegno per il pontefice. Prima di scendere in campo la sera all’Olimpico e pittare magie con la pelota.
LITE ARGENTINA A 41 anni suonati illumina come ai tempi biancocelesti, riecco la brujita Veron: «E la mia Lazio vinse pure poco. Sarebbe bello rivedere il biancoceleste. Io presidente? In questo momento è difficile tornare quando c’è chi nemmeno ti vuole». Frecciata a Lotito, spuntato all’Olimpico insieme al presidente della Figc Tavecchio e senza il trofeo “nazionale” Immobile, e all’intervallo screzio in pubblico con Maradona. A proposito, con Ciro il grande Crespo rifiuta il paragone: «Lasciatelo crescere con calma». Conceicao invece sponsorizza Felipe: «E’ forte, ma su quella fascia io ero meglio». Anderson invitato per la parata è rimasto a casa per una lieve distorsione alla caviglia, secondo la Lazio. Non solo derby, la beneficenza ritrascina in Italia anche Davids, Rui Costa, Pires, Kanouté, Sanchez. A Roma l’allenatore dello scudetto Fabio Capello: «E’ stato bello rivedere tanti giocatori, un’emozione. Totti? In questo momento lo stanno festeggiando tutti, io l’ho fatto di persona in una festa».