(L. D’Albergo) (…) Il passato amministrativo della città crea qualche mal di pancia a Berdini anche quando si parla del nuovo stadio della Roma: «La procedura per individuare Tor di Valle è stata fatta da un privato. Se il club accetta, io rispetterò un processo già incardinato da tre anni. Sono invece contrario all’aumento di volumetrie spaventoso dato dalla giunta Marino in cambio di opere pubbliche». Interventi in parte «inutili» secondo l’assessore: «Il ponte dall’autostrada per Fiumicino a poca distanza da quello dei Congressi. Oppure il prolungamento della metro B che metterebbe in crisi il funzionamento dell’intera linea. Dal 5 novembre ci sarà il tempo per discutere di queste opere, se è meglio cancellarle e costruire solo lo stadio. Il piano regolatore permette una cubatura aggiuntiva già imponente. Non muoverò una virgola su quella cifra. Se la Roma accetterà, ben vengano investimenti privati».