“Le istituzioni preposte alla pubblica sicurezza dovrebbero avviare una riflessione sull’utilizzo delle barriere, all’interno dello stadio Olimpico, come misura di prevenzione dei reati. Penso siano maturi i tempi per individuare una soluzione alternativa. La sicurezza di chi assiste a un evento sportivo e del resto della citta’, resta un obiettivo comune. Vi e’ pero’, negli ultimi anni, dall’America di Trump all’Ungheria di Orban, l’illusione che l’innalzamento di barriere o di muri sia l’unico strumento per contrastare la criminalita’ o per gestire fenomeni sociali complessi. Penso, al contrario, che si tratti di una sconfitta per ogni Paese democratico”. Lo dice Stefano Fassina, consigliere di Sinistra x Roma. “Oggi la Roma calcistica e’ privata delle sue curve, cuore delle due tifoserie – continua -. Dobbiamo, tutti insieme, continuare a lavorare per contrastare i violenti e far tornare le famiglie allo stadio, ma senza criminalizzare, genericamente, le tante persone che vogliono supportare la propria squadra. Auspichiamo l’avvio di un dialogo fra Comune e Prefettura affinche’ lo stadio possa tornare ad essere, in piena sicurezza, un luogo aperto e centro di una festa sportiva”.