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Tifosi in divisa nei guai: «Poco professionali». E scattano le sanzioni

(R. Troili) – Non è passato inosservato, ha fatto sorridere e indignare, ora arrivano i procedimenti disciplinari. Quel ma che sete venuti a fa, accompagnato da un goffo balletto e un paio di sfottò in divisa, hanno fatto conoscere Maurizio Zurli, il vigile tifoso della Roma in Italia e all’estero. Tutto è iniziato con una ripresa fatta col telefonino a sua insaputa, il video è diventato virale in pochi minuti. E dato che il derby ha scatenato anche i pompieri, il capo del dipartimento dei vigili del fuoco Bruno Frattasi ha scritto una lettera al presidente della Lazio, Claudio Lotito, per porgere le scuse al club. Due vigili del fuoco erano stati beccati mentre cantavano cori contro la Lazio. Episodio «increscioso» e un comportamento «non consono alla divisa. Saranno richiamati alle loro responsabilità» anche loro.
Ieri le prime conseguenze per Maurizio Zurli, 60 anni, finora stimato da tutti per la sua professionalità. «Avviato un procedimento disciplinare nei riguardi del motociclista del Gruppo pronto intervento traffico che, in servizio al derby di domenica all’Olimpico, ha assunto in uniforme comportamenti da tifoso del tutto inopportuni e poco professionali», fa sapere Diego Porta, comandante del Corpo di polizia locale di Roma capitale. «Questi episodi non possono essere tollerati poiché lesivi dell’immagine del Corpo. Chi indossa una divisa ha il dovere di tenere comportamenti esemplari». Porta non alza i toni «ovvio è stato un atto d’impulso» ma «contrasta col codice deontologico e il regolamento: valuteremo gli estremi della sanzione amministrativa, che va dal rimprovero verbale alla censura (blocco temporaneo della progressione di carriera) fino alla sospensione del servizio fino a 10 giorni». Il comando ha chiesto una relazione al vigile entro 3 giorni. «Avvieremo un’istruttoria in tempi stretti, massimo 30 giorni. Sarà convocato e potrà avvalersi dell’aiuto di una sigla sindacale o un difensore». Al vigile è stato chiesto di fornire giustificazioni sulla condotta tenuta, se il Comando le riterrà sufficienti chiuderà il caso altrimenti valuterà la sanzione. Una batosta, per colui che da 3 anni scorta la squadra della Roma e che ieri si è diviso tra un incendio al Bambino Gesù (ha preso fuoco un contenitore per i rifiuti speciali) e problemi di viabilità sul Lungotevere. Come sempre oggia alle 8 Zurli sarà a Trigoria per scortare la Roma all’aeroporto. «Lo so che ho sbagliato – ripete – mi scuso con il personale della polizia locale e con tutti coloro che portano una divisa. Sono stati 10 secondi in cui ha prevalso in me il lato umano sulla professionalità, c’erano state battute goliardiche e sfottò con due colleghi ed è a loro che mi rivolgevo. Ma capisco che non ho reso una bella immagine al Corpo».

«SOLO SPALLETTI RINGRAZIA» Con i giocatori ha sempre avuto rapporti formali al massimo «un in bocca al lupo» e una stretta di mano quando scendono. «Solo Spalletti viene a ringraziarci tutti: siamo due in moto che facciamo da apripista e liberiamo la strada, dietro c’è una scorta della polizia di Stato». Entro il 9 consegnerà il suo mea culpa. «Mia moglie? E’ preoccupata, mia figlia, la 12enne mi ha detto: ma papà ma possibile, per una cosa del genere?». Proprio come una giovane che non sa bene in che guai si può finire se ripresi a nostra insaputa. Per Gabriele Di Bella sindacalista della Fiadel «è un atto dovuto chiedere chiarimenti ma mi auguro che la vicenda resti nella sfera della goliardata. In presenza di un provvedimento disciplinare sarà un onore, da laziale, difendere Zurli. Vorrei ricordare che il primo a violare il protocollo fu il mitico presidente Pertini che si alzò tre volte per fare lo stesso gesto di Maurizio, voltando le spalle al re di Spagna ai Mondiali dell’82».

Fonte: Il Messaggero

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