Non serviranno anni di studio come per Nefertari, ma mettetevi nei panni di Luciano Spalletti, scrive la Gazzetta dello Sport: non ve la prendereste una giornata di riflessione su Mohamed Salah? Dal primo minuto sarebbe una sorpresa fino a un certo punto. Perché quando il tecnico davanti ai microfoni dice «Momò è a disposizione, è un tipo di giocatore che ha nelle sue qualità l’accelerazione. E quella non diminuisce mica», forse sta facendo capire che Salah impegnerebbe anche solo con la presenza la difesa bianconera, preoccupata come sarebbe dai suoi strappi. Che poi, strana storia, il piano B si chiama El Shaarawy, soprannome Faraone, che però in quel gioco degli elementi di cui si diceva prima non convince fino in fondo Spalletti: «Negli ultimi allenamenti ha lavorato bene, la condizione fisica è buona. Ogni tanto lo stimolo chiedendogli un po’ di continuità e di fisicità, un po’ di lavoro sporco, perché poi per gli equilibri di squadra diventa fondamentale».