(C. Mozzetti) – Recuperare Campo Testaccio e farlo tornare ai fasti degli anni Venti del secolo scorso quando da lì nacque l’AS Roma. Ieri il consiglio del I municipio ha votato all’unanimità una mozione che sollecita il sindaco Virginia Raggi a varare un’ordinanza per l’immediata bonifica dell’area. Chiedendo, inoltre, un intervento altrettanto urgente affinché proprio sul campo possa attivarsi un tavolo interistituzionale tra municipio e Comune per riconvertire l’ampia zona di via Nicola Zabaglia alla sua destinazione originale di campo sportivo. Ma per quest’ultimo aspetto ci vorrà del tempo. Forse degli anni. Campo Testaccio nel 2006 fu inserito tra i parcheggi da realizzare con finanziamenti pubblici nell’ambito del Pup. Il progetto, tuttavia, non fu mai compiuto e nel 2015 il Consiglio di Stato ha fatto decadere la convenzione con il Consorzio romano parcheggi a causa del mancato inizio dei cantieri e per il superamento dei tempi utili ai lavori. Ciononostante, l’area figura ancora come parcheggio, benché mai finito, e non come campo sportivo. Ed è per questo che la palla passa ora al Campidoglio, incaricato di trovare il modo per operare il cambio di destinazione d’uso della zona.
LA DESTINAZIONE D’USO «La questione paradossale – spiega la presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi – che va affrontata riguarda proprio la destinazione d’uso e anche per questo ci aspettiamo di riattivare un tavolo con l’assessorato allo Sport, quello alla Mobilità e l’Avvocatura per arrivare alla definizione dei procedimenti». Rassicurazioni sono arrivate dall’assessore allo Sport ed ex vicesindaco, Daniele Frongia, che, partecipando al consiglio straordinario di ieri, ha assunto l’impegno di sollecitare quanto prima al sindaco l’emanazione di un’ordinanza per la bonifica dell’area, prendendo invece tempo sulla riappropriazione di Campo Testaccio. «E’ necessario – ha spiegato Frongia – riacquisire il campo e questo non potrà avvenire se prima il Consorzio romani parcheggi non ristabilisca le condizioni originarie dell’area a quel punto bisognerà spuntare il campo dal Pup attraverso una delibera dell’Assemblea capitolina».
I DANNI Per il ripristino dell’area, l’Avvocatura, tramite una nota inviata lo scorso 21 dicembre al municipio, ha stabilito che la somma dei danni ammonta a un milione 300mila euro per il solo dipartimento Sport, mentre manca ancora la stima da parte del dipartimento Mobilità, sollecitata dal municipio ormai da più di otto mesi e ancora non pervenuta. Infine, non sarà esclusa «un’azione giudiziaria – ha concluso Frongia – per il risarcimento del danno». Verosimilmente ci vorranno degli anni e solo allora, quando il Comune avrà riottenuto le somme perse – perché ad oggi non è possibile isolare fondi a bilancio per quest’operazione -, si potrà parlare di un nuovo investimento. A meno che, nel frattempo, non sopraggiungano sponsor privati desiderosi di partecipare al progetto di recupero.
Fonte: Il Messaggero