(D.Stoppini) – È bella ma non balla (ancora). A metà tra un dato di fatto e un auspicio, ecco cos’è la Roma di Luciano Spalletti, cullata da quel mare di complimenti meritati, sicuro, ma che trofei non hanno portato e punti non aggiungono. Eppure qualcuno ne servirebbe, «per far diventare Natale tutti i giorni». Spalletti indica laggiù, forte di un 2016 che ha visto la squadra eguagliare il record di punti in un anno solare della sua storia. Ottantasei, a tombola prendete pure una cartella con questo numero perché funziona. In Italia solo la Juve ha fatto meglio. E quel «solo» non si capisce bene se sia una consolazione o una frustrazione. Forse tutte e due, ecco il punto, se è vero che il potenziale -7 dalla Juve è il distacco più ampio alla sosta di Natale dall’era Garcia in poi. —E allora val la pena allargare il discorso provando a buttare giù una classifica europea, con tutti i distinguo necessari perché ogni campionato è diverso dall’altro: qui la Roma è sesta come media punti nell’anno solare 2016: 2,20 punti a partita, nei cinque maggiori campionati continentali solo Juve, Real Madrid, BayernMonaco, Barcellona e Psg hanno fatto di più.
STRATEGIA – E se un marchio ce l’ha, la Roma di Spalletti, è quello del gol: oltre due a partita, 2,30 per l’esattezza nelle 39 gare del 2016, 37 delle quali firmate Spalletti. I giallorossi sono nella top five d’Europa: meglio, come media, solo Barcellona, Real Madrid, Psg e Monaco. La Juventus, almeno qui, è indietro, a 2,18. Non è questo allora il parametro da migliorare. A maggior ragione ora che da queste parti un po’ tutti hanno capito il reale valore di Edin Dzeko. E lui stesso ha compreso bene come muoversi dentro una difesa italiana: «Non avevo capito niente dell’Italia, qui tutte le difese sono molto chiuse – ha detto il centravanti in un’intervista a Sky –. Ma ora ho imparato come fare e va meglio… Al 2017 cosa chiedo? Un trofeo, voglio vincere qualcosa. Per lo scudetto è difficile, la Juve è forte, ma il discorso non è finito. So che il mister mi chiede di essere più cattivo, devo solo concentrarmi per sbagliare di meno. E poi vorrei vedere l’Olimpico pieno, non è facile se l’avversario gioca in uno Stadium sempre sold out».
FORTINO – Ma in casa la Roma ha fatto punteggio pieno. Non è quella la casella da migliorare. La strategia di Spalletti è provare ad allungare la corsa il più possibile. Come in una maratona: una salita al km 35 pesa di più di un’altra 15 km prima. Una Roma attaccata alla Juve in primavera darebbe maggior fastidio alla Juve di una squadra staccata e dunque più gestibile. Sarebbe il modo più efficace, in fondo, di strappare un invito per il Gran Ballo.
fonte: La Gazzetta dello Sport