(M. Pinci) La situazione alla Roma la definiscono “fluida”. Per dire che tutto può succedere. Di certo, dai radar di Trigoria non è ancora uscito il nome dello spagnolo Jesé. Anni 23, passato nel Real, presente al Psg e futuro certamente altrove. Al Las Palmas, aveva deciso lui, nato sull’isola di Gran Canaria. Ma qualcosa è andato storto: Non possiamo permetterci lo stipendio di Jesé, ha ammesso il presidente del club Miguel Angel Ramirez. Lo vogliono pure Roma, Milan e Liverpool e sono pronte a pagare l’intero ingaggio, siamo in svantaggio rispetto a loro e non vogliamo creare false speranze. Forse un modo per chiedere ai francesi di partecipare ai costi. Ma al Psg sono stufi di pagare per cedere i propri giocatori e daranno la priorità a chi verserà lo stipendio intero. Per questo la Roma è tornata in pole: Jesé è la prima scelta, l’ad Gandini aveva avviato i contatti e il ds Massara è già stato a Parigi a trattare con il club. Con cui i rapporti sono ottimi da quando i giallorossi decisero di non portare a termine il “furto” di Rabiot: Al Khelaifi ha già aperto al prestito, se Jesé si convince, l’affare può decollare all’inizio del mese.
A fargli posto – a lui o alle alternative Depay e El Ghazy – sarà Iturbe. Il Torino vuole chiudere l’operazione e punta sulla convinzione che nessun altro busserà in casa Roma per chiedere l’esterno: Cairo propone un prestito con diritto di riscatto già fissato, replicando l’affare Falque. Che a gennaio dovrebbe essere riscattato dai granata per 6 milioni. Qualche altro euro potrebbe arrivare dal Sassuolo: ieri il ds romanista Massara ha incontrato Angelozzi, che ha chiesto il terzino Seck, preso a costo zero in estate dalla Lazio e destinato a uscire dalla liste per far posto a Mario Rui. Niente da fare per Pellegrini, non a gennaio almeno. La Roma lo ha ceduto un anno e mezzo fa per 1,5 milioni: eserciterà il diritto di riacquisto a 10. Ma la prossima estate. Magari, inserendo qualche giovane che il Sassuolo vuole valorizzare.