«Il Flaminio deve essere ripensato come uno stadio di quartiere, di area, non ci si può permettere di considerarlo un grande impianto per grandi eventi». La pensa così Alberto Acciari, docente universitario di marketing, guru della comunicazione.
«Gli americani ce lo insegnano, un impianto come il Flaminio deve essere polifunzionale», dice Acciari. A dirla tutta, il Flaminio, prima delle disastrose decisioni delle amministrazioni degli ultimi anni, polifunzionale lo era – scrive la Gazzetta dello Sport -, con una piscina e le palestre per scherma e pugilato. «Non si può pensare a un solo sport. Dovrà essere in grado di accogliere più discipline e più eventi, servirebbe una copertura come in qualsiasi impianto moderno – ha continuato Acciari – Bisogna studiare e approfondire, ma usare anche la fantasia. E poi prendere una strada, sicuri di portarla avanti con forza. Ci sarà sempre chi resterà scontento, ma se tu sei sicuro di quello che fai, devi avere la forza di affermare le tue idee».