(R. Buffoni) Ottantaquattro punti dopo 20 giornate (44 giallorossi e 40 biancocelesti). Solo nella stagione 2000/01 (scudetto per Totti & co.) Roma e Lazio avevano raccolto di più: 88, 48 Roma, 40 Lazio (dato statistico Opta). Insomma: in serie A nessuna città vale Roma. Una bella consolazione per una capitale in piena decadenza ma che con i giallorossi ora si ritrova a -1 dalla Juve. Eppure anche il dato numerico aggregato regalato dal campionato non può essere goduto e assaporato con convinzione.
Incombe il rischio dell’effimero, perché la Roma, che ora anche in trasferta vale la Juventus, potrebbe tra un mese trovarsi senza le forze necessarie per poter competere fino in fondo in una delle tre manifestazioni nelle quali è coinvolta. Lo ha detto chiaramente Spalletti: la rosa è corta e, non avendo il club nessun tesoretto nascosto sotto al materasso, sarà dura rimpinguare l’organico. Non ha l’Europa, ma anche alla Lazio per proseguire il volo verso il terzo posto servirebbero un paio di puntelli. El Ghazi sembra sfumato ma, in attesa del ritorno di Keita, Inzaghi pare essere riuscito a recuperare alla causa Luis Alberto. Djordjevic invece proprio non va: serve almeno un cambio per Immobile. Lotito faccia uno sforzo.