Per tornare a splendere, lo storico Campo Testaccio deve essere prima eliminato dal Piano Urbano Parcheggi, in cui era stato inserito dalla Giunta Veltroni. Ma l’atto amministrativo, secondo la denuncia del minisindaco del Primo Municipio, Sabrina Alfonsi, tarda ad arrivare. Così, l’assessore allo Sport Daniele Frongia e quello alla Mobilità Linda Meleo – che devono firmare insieme la delibera – si difendono con una nota del Campidoglio: il campo, casa dell’As Roma dal 1929 al 1940, «tornerà presto a essere un impianto sportivo a disposizione della città». Entro il mese di aprile dovrebbe essere fatto un primo passo verso il recupero della zona affacciata su via Nicola Zabaglia, dove sorgeva il vecchio impianto, facendo rientrare quest’ultimo tra le strutture classificate come sportive di proprietà del Campidoglio. Attualmente la zona è “derubricata” a posteggio.
Domani si riuniranno in seduta congiunta le commissioni capitoline Sport e Mobilità per avviare il procedimento. La vicenda amministrativa che ha ridotto l’ex impianto sportivo in stato di abbandono si trascina ormai da oltre dieci anni. Nel 2006 la giunta Veltroni inserì l’area tra quelle dove realizzare una struttura del Piano Urbano Parcheggi, due anni dopo partirono i lavori. Questo nonostante il campo fosse stato soggetto a un restyling terminato solo nel 2000 che aveva restituito un impianto di calcio al quartiere di tradizione popolare. L’appalto per creare una serie di box interrati e ricostruire il campo soprastante con tanto di spogliatoi e tribune. Chiusura dei cantieri prevista per il 2011. Ma tra ritrovamenti archeologici e problemi tecnici l’opera non è mai decollata e nel 2015, con la revoca della concessione al Consorzio Romano Parcheggi, l’area è tornata al Comune.
Fonte: il tempo