Luis Enrique ai microfoni di Roma Channel
Grande partita
“Non mi era mai successo come calciatore di fare 3 gol in 8 minuti, da allenatore ho avuto paura perchè diventava una partita trappola visto che avevamo già fatto tutto, ma faccio i complimenti perchè abbiamo continuato a fare la stessa proposta. Forse l’inizio del secondo tempo non è stato molto buono, ma dopo aver subito gol siamo andati avanti bene, sono contento”
La squadra fa quello che lei chiede, è una soddisfazione
“Si, davvero lo è, grande, perchè quando inizi a vedere quello che cerchi di far capire a un gruppo. Non è facile controllare un gruppo, trasmettere la tua idea, è difficile far capire che quel che fai va bene non perchè lo dice l’allenatore, ma perchè è il meglio per la squadra”
Soddisfatto dall’allenamento di ieri
“Moltissimo, il lavoro del giorno prima della partita deve rinforzare la personalità dei calciatori, vedo che ogni giorno la velocità del pallone è superiore. Quando è così la squadra diventa difficile da battere. Quando abbiamo perso il pallone poi lo abbiamo recuperato velocemente, la percentuale di possesso palla è stata forse la migliore di questa stagione”
C’è dentro di lei un sentimento di rivincita?
“No, no, è normale, ogni allenatore ha la sua proposta, siamo tutti diversi, a volte uno pensa che se parla male di qualcuno è contro quello. E’ normale, sono l’unico allenatore straniero, è normale, c’erano aspettative per il nuovo. Ma è uguale in Spagna, in Inghilterra. L’allenatore viene valutato dai risultati. Il più bravo io? Dopo 4 partite no, non è così. Però sono contento di essere qui perchè la gente ci appoggia e capisce che siamo sulla strada giusta”
Non importa l’interprete, ma che ognuno faccia quel che deve fare
“Si, i calciatori due ore prima ancora non sanno chi gioca. Oggi mancavano giocatori importanti, ma i tifosi devono sapere che la proposta e l’idea di giocare come una squadra è sempre la stessa”