(D. Basso) – Continuano, sottotraccia e per interposte persone, i contatti tra il gruppo di Abu Dhabi e la proprietà della Sampdoria. Le prossime giornate saranno decisive per l’eventuale decollo di una trattativa vera e propria. Da dentro o fuori. Manca ancora, e arriverà in queste ore, la risposta chiave di Ferrero e Romei, l’atto finale di questa fase introduttiva: e cioè, se c’è da parte loro l’intenzione reale di vendere la società oppure no. Se sarà un “si”, si passera alla fase successiva e cioè a quella della “due diligence“, la verifica dei bilanci e dei numeri economici da parte dei professionisti già incaricati dal gruppo interessato all’acquisto. Operazione che potrebbe richiedere un paio di settimane e che porterà alla definizione del prezzo finale di vendita. Partendo dal presupposto che arrivati a questi livelli una cifra di massima già stata condivisa. Se invece sarà un “no”, stretta di mano e avanti cosi, ognuno per la sua strada. E una scelta che Ferrero e Romei possono permettersi di compiere con assoluta tranquillità, non avendo nessuna necessità o urgenza di cedere una society che presenta una situazione economica sotto controllo e progetti avviati come il nuovo Mugnaini. Una scelta che sarà fatta sulla base di valutazioni personali e anche imprenditoriali, di prospettive aziendali.
II gruppo arabo, che dovrebbe essere rappresentato da un fondo, è stato presentato a Ferrero e Romei da un volto conosciuto del calcio italiano, Walter Sabatini. E lui il trait d’union fra le parti. Attualmente libero, avendo interrotto il suo rapporto professionale con la Roma, lo scorso 7 ottobre,Sabatini da allora ha rilasciato un paio di interviste e trascorso un po’ di tempo a Londra, dove una sera (primi di gennaio) e stato anche intercettato a cena proprio con Romei dalle telecamere di Sky. Sabatini in passato è già stato vicino alla Sampdoria, dove sarebbe sicuramente atterrato al termine della sua esperienza con il Palermo se non gli fosse arrivata sul filo di lana la proposta dell’altra società capitolina. Dirottò quindi a Genova un suo “figlioccio”, Pasquale Sensibile. Ma mantenendo i contatti con Riccardo Garrone prima e Edoardo poi. Contatti che non si sono mai interrotti.
Tra le molteplici manifestazioni di interesse ricevute da Ferrero e Romei nelle scorse settimane, questa è l’unica che potrebbe sfociare in una vera trattativa. Dove in tempi recenti non sarebbero arrivate, per motivazioni diverse, altre due situazioni: la prima più soft condotta da Luca Baraldi, uomini di fiducia di Massimo Zanetti, già coinvolto net calcio con le esperienze nel Treviso e nel Bologna. La seconda invece ha avuto come interlocutore un altro nome noto del calcio italiano, Franco Dal Cin. già direttore sportivo dell’Udinese di Zico, e in seguito esperienze con Inter, Reggiana e Venezia, portavoce di un gruppo (italiano) che non ha superato il faro.
Ore decisive, quindi, per il futuro di questa trattativa e anche per quello della Sampdoria. I fondi finanziari di Abu Dhabi sono una novità assoluta per il calcio italiano, ma non lo sono affatto per il calcio in generale. Proprio lì infatti c’è la sede dell’Abu Dhabi United Group for Development and Investment, la cui ramificazione City Football Group (partecipata all’87%, poi c’è un 13% cinese) detiene la maggioranza azionaria di quattro squadre: Manchester City, NewYork City, Melbourne City e Yokohama Marinos.
Fonte: Il Secolo XIX