(P. Boccacci) «LA vera notizia è che hanno inviato una lettera in Regione con la quale certificano in pratica l’interesse privato: una lettera con cui si chiedeva una proroga della conferenza dei servizi per avere il tempo di togliere le opere pubbliche. Inverosimile. La peggiore scelta che un sindaco potesse fare, a meno che la Raggi non abbia a cuore solo interessi di pochi, compresi i suoi».
Sul caso stadio parla Giovanni Caudo, l’assessore all’Urbanistica della giunta Marino che ha varato il progetto approvato dal Consiglio comunale.
Caudo, ma Raggi ha tagliato gran parte delle cubature.
«Ora ammettono che le opere pubbliche erano la controparte per la edificabilità aggiuntiva, ma dicono che non servono. Hanno trovato il regalo da fare alla Roma».
Che cosa non va nel nuovo piano?
«Altro che progetto 2.0, questo sembra Windows 98, ritorno al passato, ai peggiori riti romani, con i costruttori che fanno pagare le infrastrutture a tutti noi mentre loro incamerano i profitti. Proprio il modello che Berdini ha sempre denunciato. Peccato che è lui il primo colpevole delle fanfaronate che hanno costruito l’humus per una scelta così scellerata. Invece di studiare le carte si è messo a fare altro: tramare contro la Raggi».
Che ne sarà dei trasporti?
«Marino voleva far arrivare allo stadio con treni o metro il 50% dei tifosi. Come si fa a dire che è innovativo un progetto che ora su 900 milioni di investimenti ne dedica solo 10 al trasporto su ferro, adegua una stazione e forse compra due treni per una linea? ».
Le infrastrutture saranno pronte per l’inaugurazione dello stadio?
«Dei 195 milioni di opere pubbliche esterne a quelle strettamente indispensabili allo stadio ne saranno spese per opere contestuali all’apertura circa 60, il resto è rimandato alla fatidica fase due. Il privato intanto però nella fase uno fa quelle private, tutte».
Ma le cubature previste non erano eccessive?
«Se i grillini dovevano arrivare al governo del Campidoglio per convincerci che 18 palazzine (in realtà sette piani) sono meglio di tre grattacieli, potevamo anche farne a meno. E pensare che i privati avevamo accettato la sfida di un progetto architettonico di qualità. Sulle infrastrutture Di Maio ha detto che stanno cercando i soldi pubblici, forse spostano i fondi del Ponte dei Congressi su quello per lo stadio. Almeno lui parla chiaro, la sindaca invece prende in giro i romani».
Per gli ambientalisti lo stadio si costruirà su un terreno a rischio esondazione Tevere.
«L’autorità di bacino ha escluso il rischio esondazione dal fiume, mentre ha evidenziato quello proveniente dal fosso di Vallerano, esterno all’area, che attraversa Decima e sarà messo in sicurezza».
La soprintendente Margherita Eichberg vuole porre un vincolo sull’Ippodromo disegnato da Lafuente.
«La conferenza dei servizi preliminare, alla quale hanno partecipato le soprintendenze che hanno formulato un parere unico, si è chiusa con un solo voto contrario, quello di Roma Natura, per l’interferenza dello svincolo della Roma-Fiumicino con la Tenuta dei Massimi. E il progetto è stato modificato».