Si riparte da zero. O quasi. Un assessore all’Urbanistica nuovo di zecca. Un progetto dimezzato nelle cubature complessive e rimodulato sotto il profilo delle opere pubbliche compensative: praticamente un altro progetto. E ancora: una delibera che scompare, quella approvata nel dicembre 2014 dall’amministrazione Marino, e un’altra che dovrà essere riformulata ex novo tenendo conto di un nuovo equilibrio tra tagli e impegni per la collettività per riconquistare la bolla del pubblico interesse. Cambia tutto, insomma. Come, del resto, ha confermato anche Raggi nel pieno della polemica con Nicola Zingaretti, dando al «no» dei suoi emissari in Conferenza dei servizi l’indirizzo del progetto Marino, quello incardinato nel procedimento ma ormai cestinato dalla giunta M5S. La parola chiave è «nuovo». E infatti anche lo «Stadio della Roma» procede verso un nuovo iter: si ricomincia daccapo. Si va verso una nuova Conferenza dei servizi. E un sì all’opera destinato a saltare il prossimo 5 aprile, giorno di chiusura fissato dalla Regione dopo il corto circuito per la proroga non concessa, per slittare di altri sei mesi. Cioè il tempo necessario a ridisegnare le planimetrie di Tor di Valle, studiare la formula di delibera adatta al transito in Campidoglio e riapparecchiare il tavolo tra i vari enti.
fonte: Il Corriere della Sera