(Dario Marchetti) – La doppia sconfitta contro Lazio e Napoli non lascia dormire sonni tranquilli in vista della gara di giovedì sera con il Lione. L’Europa League, dopo aver detto praticamente addio alla Coppa Italia e al campionato in neanche tre giorni, resta l’ancora a cui aggrapparsi in questo finale di stagione. Lo sa bene Luciano Spalletti. In questi giorni sta lavorando molto sulla testa dei giocatori, apparsi appagati dopo la bella vittoria in trasferta contro l’Inter. C’è chi parla di condizione atletica precaria, ma non è il caso del mister toscano che più volte in conferenza stampa ha ribadito come la sua squadra non sia stanca. I numeri, almeno per il momento, sembrano dargli ragione. Osservando i km percorsi dai giallorossi in campo dalla trasferta di San Siro alla debacle dell’Olimpico con il Napoli, si può facilmente vedere come il difetto non sia di natura fisica. Contro i nerazzurri la Roma ha percorso 110 km e con i partenopei sono addirittura cresciuti a 112. Lo stesso trend vale per i calciatori presi singolarmente. Dunque il problema non è quanto corrono, ma come. Di conseguenza le difficoltà incontrate in queste ultime partite sono più di natura tattica e scaturiscono soprattutto dall’impossibilità di cambiare in corsa.
ROSA CORTA – Si ritorna quindi a un vecchio problema affrontato più volte dai cronisti e da Spalletti durante interviste e conferenze stampa. “La rosa non è corta” tuonava a inizio anno il tecnico di Certaldo, salvo poi correggere il tiro durante il mercato invernale: “Ci aspettano 30-40 giorni in cui giocheremo anche 12 partite. Se non abbiamo tutti si rischia di non farcela”. Parole, all’epoca, che suonavano come una richiesta abbastanza chiara di intervenire sul mercato e che oggi tornano d’incredibile attualità. Sì, perché a gennaio è arrivato nella Capitale il solo Grenier, il quale ha disputato un minuto nel finale di gara con la Fiorentina e che non è disponibile per le gare di Europa League. Spalletti, di fatto, nell’ultimo mese si è ritrovato a giocare ogni tre giorni sempre con gli stessi uomini, trovando nell’undici iniziale una squadra consolidata e poche certezze nelle seconde linee. L’utilizzo con il contagocce di giocatori come Mario Rui, Gerson e Vermaelen non permettono al mister di poter cambiare in base all’avversario e anche la stagione a fasi alterna vissuta da El Shaarawy non aiuta. Negli ultimi 25 giorni, infatti, la Roma è la seconda squadra in Europa (considerando le cinque leghe top) ad aver usato meno calciatori tra tutte quelle impegnate almeno in campionato e in una coppa internazionale. Sono 19 i giocatori utilizzati da Spalletti, di meno ne ha usati solamente il Bayern Monaco, il quale gode di particolari attenuanti come il campionato a 18 squadre e una rosa di altissimo livello usabile nella sua interezza. Tutte le altre hanno usato un parco calciatori più ampio: dal Napoli di Sarri (20) al massimo mostrato da Leicester, Psg, Celta Vigo e Manchester United (23). Insomma, sembra evidente come per competere a certi livelli siano necessari quanto meno due innesti in più. Gli stessi chiesti da Spalletti a gennaio (Badelj e Defrel). Indubbiamente le risorse a disposizione del club, vedendo anche la semestrale da poco resa nota, non hanno aiutato il nuovo ds Massara a muoversi come avrebbe voluto. Ma sempre a costo zero lo scorso anno furono presi El Shaarawy e Perotti, divenuti fondamentali per il proseguo della stagione. A buon intenditor poche parole.
CLASSIFICA PER GIOCATORI UTILIZZATI DALLE SQUADRE IN CORSA ALMENO IN CAMPIONATO E COPPA INTERNAZIONALE NEGLI ULTIMI 25 GIORNI (CONSIDERANDO LE 5 LEGHE TOP D’EUROPA)
1° POSTO – 23 giocatori utilizzati (Psg, Leicester, Manchester United, Celta Vigo)
2° POSTO – 22 giocatori utilizzati (Arsenal, Manchester City, Real Madrid)
3° POSTO – 21 giocatori utilizzati (Juventus, Lione, Monaco, Schalke 04)
4° POSTO – 20 giocatori utilizzati (Napoli, Sevilla, Bayer Leverkusen)
5° POSTO – 19 giocatori utilizzati (Roma, B. Mönchengladbach, Barcellona, Borussia Dortmund)
6° POSTO – 18 giocatori utilizzati (Bayern Monaco)