(A. Serafini) Lo snodo è cruciale e la voglia di non sbagliare ancora si avverte particolarmente nella sala stampa del Parc Olympique. Per non cadere nel rischio di un altro approccio sbagliato, Luciano Spalletti serra i ranghi con tutta la determinazione possibile, quella che ha già richiesto ai suoi giocatori per centrare stasera un risultato positivo nella prima sfida europea con il Lione. Il tecnico prova a scacciare quindi i fantasmi incontrati nelle ultime due sconfitte consecutive, eliminando ogni alibi che possa intaccare fiducia e motivazioni all’interno dello spogliatoio: «Se siamo qui – conferma Spalletti – è perché abbiamo dimostrato di meritarci questo livello. Siamo forti e possiamo trovare le soluzioni anche nei momenti più difficili». Impossibile quindi tirare fuori il concetto di stanchezza, nonostante la consapevolezza di aver spinto molto sulle riserve di energie in quest’ultimo intenso periodo: «Quando si parla di fatica accumulata non si va solo a toccare il valore muscolare, ma diventa sempre più importante il livello psicologico, che è più importante. Se si dice alla squadra che sono stanchi bisogna rifare la preparazione, gli si danno due mesi di bonus per perdere. Abbiamo giocato contro due squadre forti, dove, forse sbagliando qualcosa, siamo rimasti sempre in partita». Lanciano inoltre una delle solite frecciate all’ambiente, con particolare riferimento alla stampa: «Mi dispiace, ma io non partecipo al disfattismo che si è creato intorno a questi ragazzi. Se sono cambiato in questi anni? Sono peggiorato di più, sono nervoso, vedo ombre dappertutto, non mi si può stare vicino. È giusto quello che avete detto al presidente, “non lo prenda”. Il nome di chi ha mandato quel messaggio non me l’ha detto, però ci sto lavorando».
Nel frattempo meglio pensare alle difficoltà di un avversario temibile, senza dubbio tra i peggiori che l’urna potesse regalare: «Ho visto il Lione contro la Juventus in Champions League, è una squadra forte e di conseguenza sarà una sfida difficile. Il livello del campionato francese è salito negli ultimi anni e non si possono fare paragoni con il 2007, quando c’era soltanto il Lione a dominare. Ora ci sono PSG, Nizza, Monaco, è salita la competitività del campionato». Occhi puntati soprattutto sull’attacco e su Lacazette, la stella della formazione francese: «Per noi sarà fondamentale non giocare a campo aperto a causa della velocità che hanno quelli davanti, se lasci spazi grandi a Lacazette gli lasci utilizzare tutte le qualità che possiede. O si va a mordere forte oppure gli si lascia il pallino e si torna nella metà campo, nessuna via di mezzo o sono guai». Un guerra fredda di tattica a cui partecipa volentieri anche il tecnico dei transalpini Genesio: «Questa però rimane la partita della nostra stagione, conterà la pazienza e l’equilibrio perché le italiane sono squadre molto tattiche. Per me abbiamo le stesse percentuali della Roma di passare il turno». Suona la carica anche Radja Nainggolan. «Abbiamo perso due partite, non abbiamo buttato via tutto. La Coppa Italia si può ribaltare, in campionato siamo nella stessa posizione che occupavamo prima di affrontare il Napoli. Stiamo facendo un ottimo percorso e siamo in corsa su tutti i fronti. Le sconfitte ci fanno male, adesso tocca a noi dimostrare di poter far meglio».