E’ l’11 marzo del 1973. All’Olimpico si gioca Lazio-Roma. Originariamente il tifo più caldo delle società romane si concentrava in Curva Sud, il settore dei tifosi di casa, da un lato della quale sotto vi era l’ingresso dei giocatori in campo. La settimana prima del di quel derby però, l’allora dirigenza laziale invitò i suoi sostenitori, essendo la S.S. Lazio la società ospitante, a sedersi nella Curva Sud sotto la quale sarebbero usciti tutti i calciatori.
Questo il racconto di Leo, storico tifoso giallorosso, di quella giornata: “Quel giorno si giocava Lazio – ROMA (la Lazio era Società ospitante e la loro vittoria all’andata gli aveva dato coraggio). Durante tutta la settimana precedente a quel fatidico giorno la S.S. Lazio aveva spinto i propri tifosi a occupare la SUD (dove anche loro PREFERIVANO mettersi quando giocavano in casa). Quella domenica aprirono i cancelli, per NOI, verso le 11:00 di mattina.
Giravano delle “voci” ma magari erano solo… “voci” appunto. E invece appena entrati ci trovammo davanti la sgradita SORPRESA: un gruppetto biancoceleste (tra loro ricordo, c’era il “primo CML”) in SUD (per loro avevano aperto i cancelli prima)! Si erano piazzati sul NOSTRO muretto: quello di DANTE!! L’onta era decisamente GRAVE!!! Loro, pensando di impressionarci, cominciarono a urlarci: “lupi, lupi / beee, beee”.
La NOSTRA risposta fu immediata: “aquile / coccodè” (coro al quale mi accodai anch’io, all’epoca “abbonato Junior Club”, per sfogare la mia rabbia). E fu così che in mezzo a una pioggia di “frutti vari”, tra uno spintone e un calcio in culo… senza neanche accorgercene: quel gruppetto si trovò isolato. E per questo fu “costretto” ad attraversare la “gogna” di TUTTA la SUD (che nel frattempo s’era colorata di GIALLOROSSO… in maniera impressionante) e si andò a piazzare in un angolo accanto al vetro della Tevere. Anche quelli del “Lazio club Villalba” si pentirono di aver piazzato il loro striscione dove abitualmente si posizionavano i NOSTRI “Aficionados H. H. – Viale Somalia” (al muretto verso la Tevere: H.H. stava per Helenio Herrera). Quando verso le 13:00 arrivarono i laziali “padri di famiglia” si andarono a mettere automaticamente verso la Tevere (parterre compresi).
A inizio partita la SUD era per 3/4 GIALLOROSSA. Perdemmo 2-0 ma ai loro gol i “laziali in SUD” si fecero sentire DECISAMENTE poco. Il Lazio – ROMA successivo (dicembre 1973), furono sufficienti i NOSTRI picchetti compatti DAVANTI i cancelli della SUD per respingere i pochi “infiltrati”.A inizio partita la SUD era al 100% GIALLOROSSA. Da allora la LEZIONE venne appresa DEFINITIVAMENTE!”.
Questa la testimonianza di Antonio Bongi, fondatore dei Boys: “A quei tempi i laziali dividevano ancora la Sud con i romanisti. Prima di un derby dell’11 Marzo 1973 la S.S. Lazio invitò con un comunicato i propri tifosi a prendere la Sud, in quanto società ospitante. L’anno prima avevano vinto i due derby, si sentivano forti. Decidemmo di fare una spedizione: alle 11 del mattino li trovammo sul muretto di Dante, erano pochini. Cominciammo a dargli fastidio e, aumentando il pubblico, il gruppetto di laziali si trovò isolato. Fra cori e pernacchi, si trasferirono in blocco verso la rete attaccata alla Tevere, in un cantuccio.
Il derby successivo li ritrovammo alla Nord”.
GGR