(L. D’Albergo/M. Ercole) Ieri la planimetria del nuovo progetto, domani l’incontro tra la sindaca Virginia Raggi e il presidente giallorosso James Pallotta. Lunedì, infine, un’ultima riunione tecnica con i rendering da mostrare poi ai consiglieri M5S. La road map che porterà alla modifica della delibera con cui in era Marino era stato dichiarato di pubblica utilità il nuovo stadio della Roma procede a tappe serrate. Il tempo, infatti, stringe. Soprattuto se l’obiettivo è quello di evitare una seconda conferenza dei servizi su Tor di Valle. «La direzione, però, è quella giusta», spiegano dal Campidoglio. Già, perché ieri pomeriggio i proponenti (As Roma e Parsitalia al vertice convocato al dipartimento Urbanistica erano rappresentati da Simone Contasta) hanno mostrato i primi bozzetti al neoassessore Luca Montuori, alla collega Linda Meleo, al dg del Comune Franco Giampaoletti e all’architetto Alberto Sasso. Le cubature sono state tagliate del 48 per cento, come richiesto dalla giunta Raggi. Ecco, poi, le 18 palazzine ad alta performance energetica, un sistema di viabilità a misura di pedone e una leggera revisione dei parcheggi. Lo stadio, nonostante il vincolo sull’ippodromo, è invece ancora al suo posto. Carte alla mano, il Campidoglio dovrà iniziare a fare la sua parte. Gli uffici dovranno ricalcolare gli oneri a carico dei privati. E la nuova delibera dovrà redistribuirli sulle opere pubbliche — dal potenziamento della Roma-Lido ai ponti per auto e pedoni — che accompagneranno l’arena giallorossa e il business park alla periferia Sud di Roma. A quel punto, solo dopo il voto in aula Giulio Cesare, il progetto approderà in conferenza dei servizi. «Gli uffici procedono veloci e l’iter sta andando avanti», ha assicurato ieri in Comune, subito dopo il seminario “L’etichetta trasparente a tutela dell’ambiente e dei consumatori”, l’assessore allo Sport Daniele Frongia. Per poi rispondere ad alcune domande.
La maggioranza, però, non sembra compatta. Donatella Iorio, su Facebook, partecipa al gruppo “Berdini era il nostro assessore” e Cristina Grancio sul suo profilo ha la foto dell’ippodromo.
«Grazie a Dio c’è la consigliera Iorio che ha sopperito alle assenze e alle carenze di Berdini. Il gruppo è compatto, lo sarà anche sullo stadio. Più dei social, conta il voto in aula».
L’ex assessore vi accusa di non avere cultura politica. Vuole rispondere?
«In giunta non abbiamo mai visto suoi atti, ma solo interviste. Ma ora andiamo avanti».
Con la novità Montuori. Sarà l’unica?
«Per ora siamo in formazione tipo, pensiamo a lavorare su nuovi provvedimenti».
Tra questi ci sarà anche il contratto dell’avvocato Luca Lanzalone?
«Non è una delle questioni di cui si deve occupare il mio assessorato».
Lo è, invece, lo stadio della Lazio. Incontrerete il presidente Claudio Lotito?
«L’ho sentito ieri (lunedì, ndr). C’è stato un breve colloquio, ma non sullo stadio o sul Flaminio. Abbiamo parlato delle polemiche degli animalisti sull’uso dell’aquila Olympia prima dei match». In serata, però, è arrivato il blitz di Vittorio Sgarbi: «Ho parlato con Lotito — ha spiegato il critico a Radio Incontro Olympia — e mi ha detto che in cambio della possibilità di edificare sui suoi terreni sulla Tiberina potrebbe accettare il Flaminio».