(A.Serafini) – Un passo dopo l’altro, si aprirà questa mattina, febbre permettendo, la lunga lista di impegni segnata sull’agenda di James Pallotta, sbarcato nel pomeriggio di ieri all’aeroporto di Ciampino a circa sei mesi dall’ultima apparizione nella capitale. Il numero 1 romanista, sfruttando la ristrutturazione del nuovo scalo privato ha preferito non intrattenersi con i cronisti che lo stavano aspettando, coperto dai vetri scuri dell’auto diretta nel «solito» hotel del centro. Uno stato influenzale non gli ha permesso di assistere alla sfida con il Lione dalle tribune dell’Olimpico, il lavoro dello statunitense dovrebbe entrare nel vivo stamattina (intorno alle 11), per un incontro con il sindaco Raggi, anche se solo stamattina arriverà la conferma ufficiale dal Campidoglio. Qualora la riunione si tenesse e fosse proficua per muovere passi in avanti, a quel punto Zingaretti aspetterà nel primo pomeriggio Pallotta in Regione.
Pallotta da Raggi e Zingaretti
Intanto ieri, come previsto, la Raggi non si è presentata all’audizione sullo stadio alla Pisana, con l’assessore regionale Civita che ricordato: «Entro il 30 marzo, massimo il 5 aprile, Roma Capitale deve trasmettere un altro progetto, solo in quel caso la Regione riprenderà la parola». Ma sarà quasi impossibile concludere l’iter – nuova delibera approvata e progetto aggiornato – in tempo utile. Nei prossimi giorni comunque non sono esclusi altri appuntamenti istituzionali per Pallotta: anche il Ministro dello Sport Lotti, è favorevole all’idea di salutare personalmente il patron giallorosso. In programma anche una visita a Trigoria (esclusa al momento la possibilità di una conferenza) dove in molti attendono novità sul proprio futuro: tra Totti e De Rossi, non mancherà certamente occasione per una nuova chiacchierata con Spalletti, pronto a confrontarsi dal vivo dopo il botta e risposta a mezzo stampa registrato nei giorni scorsi. D’altronde, «qualcosa da chiarire c’è – ha confermato il tecnico mercoledì – io non ho niente di particolare da dirgli, semmai sarò io ad ascolta re quello che mi dirà».
Fonte: Il Tempo