(A. Grandesso/C. Zucchelli) Il post-partita di Roma-Lione è scivolato con una polemica a distanza sui presunti maltrattamenti subiti dai 750 tifosi francesi denunciati sui social dagli stessi sostenitori accorsi nella Capitale per la gara di Europa League.
Ieri, con un comunicato, il club francese si è schierato dalla parte dei suoi tifosi, arrivati con 6 pullman e un aereo organizzato dal club: «Deploriamo il trattamento insolito inflitto senza alcun discernimento da alcuni elementi della polizia e disapproviamo metodi abusivi e sproporzionati». L’ultima perquisizione, prima di entrare all’Olimpico è condannata dallo stadium manager del club, Xavier Pierrot: «Abbiamo avuto due riunioni con autorità e Uefa, ma la perquisizione con obbligo di svestirsi non è stata mai comunicata. Non ho mai visto cose simili. Hanno fatto spogliare donne, anziani e minorenni. Siamo scandalizzati». Uno degli ultrà dice: «Ci siamo comportati bene, anche se la polizia ci ha tenuto a lungo nelle navette. E quando ci hanno imposto quel controllo, un centinaio ha rifiutato. E ci hanno fatti entrare 20’ dopo il via. È stato umiliante».
La Questura di Roma ha replicato ieri sera – scrive la Gazzetta dello Sport -, facendo sapere che i controlli in questione sono stati «rigorosi», ma privi di abusi, che si sono resi necessari per via degli scontri dell’andata (provocati dai francesi) e per il ritrovamento lungo il tragitto che portava al settore ospiti di numerosi petardi e fumogeni, oltre che da un comportamento «sprezzante e irrispettoso delle regole». «Non erano educande, ma tifosi potenzialmente pericolosi. E l’importante è che non ci siano stati incidenti», è stata la chiusura della Polizia.