(M. Cecchini) James Pallotta a tutto campo. Prima un blitz a Trigoria per salutare tutto il gruppo, poi allo stadio, approfittandone per lanciare un chiaro messaggio a Spalletti: «Voglio che resti, ma tocca a lui decidere, non dipende da me. Sono affari: perché devo dirvi che è tutto fatto e rivelare le nostre strategie prima?». E l’allenatore – scrive la Gazzetta dello Sport – replica: «Sono contento per le parole del presidente, ma anche per la vittoria. La squadra è forte e può fare quelle vittorie che servono a fare grandi competizioni. So che non è il massimo, però sono cose importanti. Il 2° posto non sarebbe un fallimento, ma sarebbe una stagione da zero titoli. Il futuro? Non dipende solo da me. Facciamo le cose regolari. La Roma deve vincere e basta. Il mio contratto non è importante. Questo vale anche per i calciatori, se non vincono vadano fuori anche loro, quelli che ci sono da tanti anni. Quando la prima volta sono andato via, qui era insostenibile, ma perché allora attaccarsi al contratto? Se fai sempre le stesse cose, non vinci mai. C’è gente che stappa se mi levo dai c*****ni.».
Pallotta poi passa avanti. «Ho trovato la squadra molto bene, Spalletti si è fatto sentire visto che non stavamo giocando bene. Il rapporto con l’allenatore è eccellente, sta dando moltissimo alla Roma. E’ bello averlo con noi. Investimenti? Non possiamo competere con la Juve, ma abbiamo Manolas, Nainggolan, Strootman. Non vogliamo spendere stupidamente i nostri soldi per grandi nomi che non faranno poi una squadra». E a chi gli chiede se preferisce la Coppa Italia o il 2° posto in campionato, il proprietario della Roma risponde: «Forse sono uno stupido americano, ma io voglio giocare la Champions. Poi è chiaro che vogliamo vincere anche la Coppa. Se giochiamo come col Lione possiamo farcela».