
(F.Balzani) – Il presidente Pallotta, l’attuale ds Massara, il dg Baldissoni e l’ad Gandini. Ci sono proprio tutti, anzi no. Al vertice tenuto ieri allo studio Tonucci per mettere a punto i piani futuri della Roma mancava Spalletti partito in mattinata per Firenze dove resterà fino a mercoledì, e quindi fino al giorno prima della ripresa degli allenamenti fissata e della partenza di Pallotta per Boston. I due quindi potrebbero anche non incontrarsi. Un segnale, l’ennesimo, della distanza tra l’allenatore e la dirigenza nonostante la mano tesa di Pallotta che ha messo con le spalle al muro il toscano («Vorrei che Luciano restasse con noi, ma dipende da lui»). Non basta però per convincere il tecnico che si aspetta un piano diverso di quello disegnato dal club per la prossima stagione. «Ora andremo avanti col progetto giovani, non voglio buttare stupidamente 100 milioni per grandi nomi che già abbiamo. Quando faremo lo stadio le cose cambieranno», ha detto domenica sera Pallotta. Il piano è quello di tenere i big che già ci sono in rosa e rinforzare la panchina con i giovani di ritorno (vedi Pellegrini o Ricci) e un paio di acquisti, uno di questi potrebbe essere Kessie per il quale ieri si è sbilanciato anche il presidente dell’Atalanta, Antonio Percassi: «La Roma è molto, molto interessata a lui». Inutile dire che sarà decisiva la qualificazione in Champions. Anche per questo è stato scelto Monchi, uno dei migliori ds in Europa a scovare giocatori dalla valutazione di mercato non elevata. Alcuni esempi? Dani Alves (500 mila), Bacca (7 milioni), Rakitic (2,5 milioni) e Kondogbia (4 milioni).