Monchi ha trascorso 28 anni di carriera a Siviglia, tra la porta e la scrivania di ds. Quando la squadra retrocede, la missione che gli affidano è piuttosto chiara: riportare il Siviglia prontamente in Liga e, al contempo, valorizzare al massimo i migliori elementi del settore giovanile, insieme ai tanti talenti scoperti per tutti gli angoli del mondo. Detto fatto e, 16 anni dopo, i biancorossi si ritrovano la bacheca arricchita di 5 Europa League, una Supercoppa Uefa, una Supercoppa di Spagna e due Coppe del Re, oltre a 300 milioni in plusvalenze.
Qual è il segreto? Il metodo e una squadra di lavoro che contempla 16 scout che operano in due distinte fasi nel corso della stagione. Tra agosto e dicembre l’equipe di Monchi si studia a fondo tutti i campionati, redigendo, con cadenza mensile, un undici ideale di ogni torneo. Si arriva, così, a San Silvestro, con una lista piuttosto ampia, che comprende tra i 350 e i 400 profili distinti. Con lo scoccare dell’anno nuovo si comincia a lavorare di fino. Ogni calciatore viene visionato da 5 o 6 elementi dello staff, che lo studiano in diversi contesti: partite in casa, partite in trasferta, con avversari altamente competitivi, con avversari più che modesti. Una volta ottenuto un quadro più chiaro, arriva il confronto con l’allenatore.
fonte: A. De Pauli – Il Corriere dello Sport