(F.Balzani) – «Un giorno infausto, plumbeo. Oggi è quasi ufficiale Monchi e io ho perso davvero la Roma». Sono le parole amare di Walter Sabatini a investire di fatto il nuovo ds spagnolo all’inizio di una conferenza fiume. La voce roca è sempre la stessa, l’eloquio pure. E, dopo essersi beccato un’ovazione da parte degli studenti di Roma Tre nel corso del dibattito “L’evoluzione del direttore sportivo”, Sabatini ha proseguito così: «Monchi un uomo straordinario, è stata fatta un’ottima scelta. Questi mesi li ho vissuti ancora da ds della Roma. Oggi sono disarcionato da questa scelta. Odio aver perso la Roma, è stata la mia vita e ho sofferto per lei. Sono stato 3 volte in ospedale, una per il 26 maggio e una quando ho detto a Mbiwa che dovevo cederlo». Passato l’attimo di tristezza passa all’attacco: «Io sono stato presentato come un ex squalificato, qualcuno mi ha dato del laziale quando invece spero la Roma vinca il derby 5-1 o 5-2. Monchi invece come un deus ex machina, un uomo infallibile, un Re Mida. Si troverà con un asset da 200 milioni che gli consentirà di smantellare e ricostruire la Roma. Ma non credo che lo farà perché è già una squadra forte». Con un allenatore forte, almeno secondo Sabatini: «Spalletti alla Juve? Lo auguro alla Juve, ma sarebbe una perdita enorme. Luciano merita di vincere con la Roma e sarebbe l’unico in grado di farlo». Sulla querelle con Totti: «Credo che voglia giocare ancora un anno. Spalletti sta provando a rendere vincente la mentalità romanista, ma ha dovuto dire cose impegnative andando in rotta di collisione con Totti. È un problema gestirlo nella sua fase declinante. Mi spiace Spalletti possa essere vilipeso e denigrato anche da chi non può farlo».
Pausa sigaretta, poi si parla dei suoi 5 anni e mezzo a Trigoria: «Ho fatto plusvalenze importanti che hanno evitato ricapitalizzazioni. Abbiamo costruito una squadra che da 3-4 anni è molto forte, ma è incappata in un ciclo straordinario, quasi sovrannaturale della Juve. L’infortunio di Strootman poi ci ha tolto uno scudetto. Benatia e Marquinhos? La Roma che ho gestito aveva bisogno di vendere e fare operazioni con saldo positivo. Ci sono situazioni difficili quando i giocatori si impongono, come immagino stia facendo Manolas. A chi auspica una politica di giovani dico che si potrà verificare nel new deal. Finora non è stato possibile». Una frecciata a Pallotta ma fu proprio Sabatini a dire che «i giovani italiani sono un disastro». Infine una spiegazione ai flop: «Iturbe ha fatto male. Doumbia è fortissimo, ma ho sottovalutato le sue condizioni ignobili dopo la Coppa d’Africa. Gerson? Se la Roma pensa che sia una sòla, me lo porto via io ma ancora non so dove…». Infine su Nainggolan: «Oggi vale 60 milioni, è il più forte d’Europa ma a 29 anni sarebbe un investimento folle. Quando pagai la sua metà 9 milioni mi diedero dell’avvinazzato».
fonte: Leggo