La Roma crede pure se non vede, crede allo scudetto e non si scandalizzi nessuno. Non è lesa maestà progettare di avvicinare la Juventus, che in fondo così poco lontana – da quando sventola la bandiera americana – non è mai stata. Settantuno punti in 31 giornate non sono un record – Rudi Garcia era a quota 73 nel 2013-14, ma con un -8 dalla vetta – però valgono un pensiero stupendo. E tre buone ragioni:
1) l’ultimo aggiustamento tattico di Spalletti, il ritorno alla difesa a quattro con esterni tutt’altro che offensivi, ha ridato stabilità ed equilibrio. 30 punti nel girone di ritorno non li ha fatti nessuno oltre la Roma (Juve e Napoli 29).
2) un solo impegno a settimana, per una squadra spremuta nel minutaggio, vale una gestione della fatica che in altri tempi non è stato possibile effettuare.
3) lo scontro diretto in casa, alla terzultima, è in calendario il 14 maggio, 4 giorni dopo un’eventuale semifinale Champions della Juve. Ergo: a Trigoria in pochi tiferanno Barça.
fonte: D.Stoppini – La Gazzetta dello Sport