(S.Carina) – Un movimento innaturale. La caviglia (destra) che si gira. La smorfia di dolore. De Rossi è nuovamente ai box. Una tegola per Spalletti che domani dovrà rinunciare già ad Emerson, pronto a rientrare però nella trasferta di Pescara.Daniele invece ancora spera. Non ha alzato bandiera bianca anche se le possibilità di vederlo in campo non sono molte (pronto Paredes). Tutto dipenderà se l’arto si gonfierà o meno. Oggi, valutata la situazione, prenderà una decisione. E dire che contro l’Atalanta poteva tagliare il traguardo stagionale delle 26 presenze, comprese le coppe, con la fascia di capitano al braccio. Quella che sembrava la sindrome di Carlo d’Inghilterra, il principe che si è fatto vecchio senza diventare mai re, Daniele se l’è messa alle spalle. In questa stagione «Capitan Futuro» si è trasformato sempre più in «Capitan Presente», pur riconoscendo – appena può – a Totti la titolarità del grado. Questione di amicizia, di rispetto, di sensibilità nel capire cosa sta vivendo il compagno di squadra di una vita che, di settimana in settimana, immalinconisce sempre di più in panchina, relegato ormai a quello che proprio Spalletti – ad inizio stagione, il 12 luglio – si era augurato non accadesse: «Volete fargli fare il tour dell’ultimo stadio, dell’ultimo avversario, volete fare così? Gli state preparando il ciondolino dell’ultima stagione. Adesso avete iniziato questa manfrina per distruggerlo psicologicamente. Tutti allineati che gioca l’ultima partita a San Siro e poi al San Paolo… Gli facciamo vedere il vulcano perché è l’ultima volta che può vedere il vulcano? Tutte manfrine che vi fa comodo scrivere, mettiamolo in evidenza. E’ scorrettissimo».
fonte: Il Messaggero