(F. Ferrazza) Potrebbe essere il suo ultimo derby. Lo vivrà con degli scarpini nuovi, colorati d’oro, in edizione limitata, come da omaggio della Nike per i suoi 25 anni di carriera. Francesco Totti preferisce non parlare del suo futuro, non rispondendo neanche a un tifoso che, urlando, gli chiede di non smettere.
La sua attenzione è tutta sulla gara con la Lazio di domenica pomeriggio. «Una partita diversa da tutte le altre – ammette – è una squadra che proviamo sempre a distruggere sul campo, ma con il massimo rispetto. Per la città, per la curva, per i tifosi, provi a dare sempre il 101% ed è una gara che vorresti sempre vincere. Tra l’altro, in questa occasione, vogliamo prenderci la rivincita sul match di coppa Italia». Ne ha giocati tantissimi, difficile elencarli tutti. Ma uno, in particolare, gli è rimasto impresso: «Quello del 5-1». Era il marzo del 2002, Montella fece ben 4 gol, Totti uno, che dedicò con una maglietta entrata nella storia (“Sei Unica”) a quella che adesso è sua moglie, Ilary, e con la quale ha tre figli.
Nel pomeriggio di ieri, alla ripresa degli allenamenti a Trigoria, il numero dieci è tornato a lavorare. Superati quindi i problemi all’alluce che gli hanno impedito di andare a Pescara, Francesco si rimette a disposizione di Spalletti, sotto gli occhi di Monchi, che ieri, per la prima volta, ha assistito all’allenamento della squadra da bordocampo, insieme a Massara. Il nuovo direttore sportivo ha avuto per il momento colloqui superficiali con i giocatori e con l’allenatore, che si è invece confrontato con Dzeko, dopo l’episodio di Pescara. Tutto rientrato in nome di un derby da vincere, magari proprio con un gol del bosniaco. «Viviamo la lotta per il secondo posto con serenità – l’analisi ancora di Totti – abbiamo 4 punti di vantaggio e mancano poche partite alla fine, anche se le prossime tre sulla carta sono molto difficili. Ma faremo di tutto per consolidare il secondo posto».