(E. Menghi) Derby a senso unico sugli spalti dell’Olimpico: cori, striscioni, coreografia e soprattutto festa per la Nord seppure in netta inferiorità numerica, Sud muta. I romanisti erano in maggioranza, ma il settore sold out e un punto in più solo al botteghino, perché a fare la differenza è stato il clima da stracittadina che si respirava nello spicchio biancoceleste, mentre sul fronte opposto vigeva la legge del silenzio per solidarietà con i «fratelli sottoposti a Daspo». Una scelta che fa discutere e sui social c’è chi arriva a rimpiangere le barriere: «Era meglio quando era vuota».
L’effetto, d’ altronde, è stato quasi lo stesso e l’accusa che pende sulla curva giallorossa e l’autoreferenzialita: «Diffidati con noi» è l’ unico coro che proviene da lì, mentre i vicini del Distinto Sud Ovest facevano le veci della Sud con lampi di tifo con il solo obiettivo di sostenere la squadra. Non c’e stata proprio battaglia tra gli ultras rivali, la Lazio ha vinto in partenza: «26 maggio 2013, 4 aprile 2017: arrivederci al prossimo incubo», è lo sfotto con cui i biancocelesti hanno inaugurato il derby, ancora ignari che il futuro annunciato nello striscione si sarebbe avverato 90 minuti dopo. Durante la gara compare un’altra scritta: «Romanista marameo hai sbagliato Colosseo… Per attaccare uno striscione l’hai dovuto fare all’ Eur!». Proprio i laziali in nottata avevano appeso davanti al celebre monumento un cartello: «Dal 1900… è nostra la citta».
La Nord, dopo aver appreso all’intervallo della clamorosa simulazione di Strootman, ha fatto pesare all’arbitro Orsato la decisione di assegnare il penalty alla Roma: «Ladri, ladri», «rigore, rigore» e «siete come la Juve», gli slogan più gettonati. Nel frattempo i tifosi da tastiera (compreso qualche romanista) alimentavano la polemica: «Probabilmente Strootman è caduto per la spinta di Cataldi nel derby d’andata», «tuffo voto 10», «c’ era la Cagnotto in campo?» e «hai un futuro da ballerino», con Kevin trasformato in Michael Jackson.
Gli sfottò, compresi quelli immancabili a Totti, viaggiano sul web, ma la festa si fa in strada, dopo la passerella rituale della squadra sotto la curva e l’abbraccio con i tifosi che è continuato a Formello. Circa cinquecento i biancocelesti che hanno atteso il pullman della Lazio davanti al centro sportivo, accogliendolo con cori e bandiere. Per il popolo laziale il derby non è finito al 90′. Il presidente Lotito ha voluto dirgli grazie: «Sono stati il dodicesimo uomo in campo».
Fuori dall’impianto tutto è filato liscio e, per fortuna, si e fatto tanto rumore per nulla sulla sicurezza della stracittadina: «Nessuna criticita, contenuti al minimo i disagi per la circolazione», recita il felice bollettino della Questura. L’ Olimpico supera l’esame di maturità, la prova del tifo la passa a pieni voti la Lazio che vive una giornata indimenticabile.