(F.M.Magliaro) – La prima pietra del Ponte dei Congressi potrebbe essere posta nel 2019 e la sua realizzazione completa, per la quale si stimano 3-4 anni di lavoro,potrebbe arrivare nel 2022-2023. È una stima dei tempi, condizionata a una serie di variazioni possibili, fatta nel corso della seduta della Commissione capitolina Lavori pubblici. A illustrare i punti cardine dello stato della progettazione l‘ingegner Roberto Botta, capo del Dipartimento capitolino Lavori pubblici che ha innanzitutto spiegato che «il nome Ponte Congressi riferito all’intera opera viaria è improprio perché non si riferisce soltanto a un ponte ma a un sistema più ampio». Ciò che è noto con il nome di Ponte dei congressi, infatti, «è un’infrastruttura molto complessa su cui Roma Capitale è impegnata da tempo – ha chiarito Botta – si tratta di un grande sistema rotatorio a quattro corsie, che fa da collegamento sull’autostrada Roma-Fiumicino, a monte del viadotto Magliana, attraversa il fiume Tevere e crea il collegamento per l’immissione su via Cristoforo Colombo, su Tre fontane e verso il quartiere Eur Torrino». Opera strategica anche in relazione al nuovo Stadio della Roma. Il progetto iniziale prevedeva un finanziamento da 200 milioni di euro ma l’opera ad oggi «beneficia di un finanziamento di 145 milioni di euro dallo Stato, ottenuti attraverso il decreto sblocca Italia – sottolinea ancora Botta – con questi 145 milioni verranno realizzate le opere del primo lotto». Al momento l’opera «la dobbiamo appaltare entro il 31 dicembre 2017 – spiega Botta –c’è un ragionamento con il Mit sull’opportunità di posticipare la data» in relazione a delle modifiche sulla normativa nazionale in materia diappalti e lavori pubblici.
fonte: Il Tempo