G. PIACENTINI– Quello di domenica sera sarà un derby internazionale come ce ne sono stati pochi nella storia della stracittadina.Non solo perché sarà visto da circa un miliardo di telespettatori in tutto il mondo – anche la tribuna stampa, come tradizione, sarà esaurita in ogni ordine di posti con inviati in arrivo da ogni latitudine – con una particolare attenzione dagli Stati Uniti, dove l’impatto mediatico dell’acquisto della Roma da parte di Thomas DiBenedetto e dei suoi soci è stato forte, ma soprattutto perché nelle fila della Roma e della Lazio, tra giocatori convocati e convocabili, saranno rappresentate ben 15 nazioni(sarebbero addirittura 17, e con un terzo continente presente- l’Africa – se il nigeriano della Lazio Makinwa e il ghanese della Roma Barusso non fossero considerati ai margini della squadra e mai presi in considerazione).
Dall’Argentina fino alla Romania, passando per la Danimarca e l’Uruguay ce n’è per tutti i gusti. Europa e Sudamerica sono super rappresentate: per completare i cinque cerchi olimpici mancano giocatori provenienti dall’Oceania (nella Lazio ha fatto il ritiro precampionato Mark Bresciano, poi emigrato negli Emirati Arabi nella squadra dell’Al-Nasr) e dall’Asia. Ma pure così è un derby dal forte accento internazionale.
La nazione più rappresentata è ancora l’Italia, ma il numero di giocatori nati nel nostro paese è sempre più basso: dei 19 italiani, 10 sono giallorossi e 9 biancocelesti. Della conta non fanno parte i tanti giovani, da una parte e dall’altra, che gravitano nell’orbita della prima squadra ma che difficilmente troveranno spazio.
Nella Roma mancherà Totti, ma ci saranno De Rossi, Perrotta, Borriello, Greco, Borini, Cassetti, Rosi, Okaka e Curci. In casa biancoceleste Reja potrà scegliere tra Biava, Brocchi, Del Nero, Marchetti, Mauri, Stendardo, Zauri, Sculli e Rocchi.
La seconda nazione più presente è l’Argentina con 9 giocatori: 7 più i due oriundi, Ledesma (laziale) e Osvaldo (romanista), entrambi nati in Sudamerica ma che hanno scelto di indossare la maglia azzurra avendo la nazionalità italiana. Il sorpasso da parte della Roma, che ha sempre avuto una maggioranza brasiliana, nei confronti della Lazio, che ha sempre avuto una connotazione più argentina, è storico: i giallorossi argentini sono 5 (Heinze, Lamela, Gago, Burdisso, più Osvaldo), quelli laziali 4 (Bizzarri, Carrizo, Scaloni più Ledesma).
Rimanendo in Sudamerica, i brasiliani sono 7 e anche qui il vantaggio è giallorosso con 4 elementi (Cicinho, Juan, Taddei e Simplicio) contro i 3 (Hernanes, Matuzalem e Dias) biancocelesti. Il quadro dei sudamericani è completato dal cileno Pizarro (Roma) e dall’uruguaiano Gonzalez (Lazio).
L’Europa è ben rappresentata da ovest fino ad est. Gli spagnoli (Luis Enrique e il suo staff non fanno parte del conteggio) sono 3: quelli giallorossi sono Bojan Krkik e Josè Angel (dovrebbero giocare entrambi titolari) mentre nella Lazio compare Garrido. Supremazia laziale in Francia (3-0) con Cissè, Konko e Diakité. La Germania è rappresentata dal laziale Klose – che però al pari di Totti dovrebbe stare fuori per infortunio – mentre nel Nord Europa la Roma può contare un danese (Kjaer) e un olandese (Stekelenburg, al rientro dopo il brutto infortunio rimediato contro l’Inter).
Nell’Europa dell’Est c’è una più nutrita rappresentanza di giocatori biancocelesti: in parità (2 )il numero dei bosniaci (Pjanic da una parte e Lulic dall’altra) e dei romeni (giallorosso Lobont e biancoceleste Radu), nella Lazio ci sono invece un albanese (Cana), un lituano (Stankevicius) e un ceco (Kozac).