(A. Angeloni) Eusebio Di Francesco è bloccato, non ufficializzabile. La Roma potrebbe annunciarlo oggi, ma non lo fa, perché aspetta la fine della stagione calcistica, che coinvolge non solo il campionato italiano, ma via via gli altri, coppe comprese. E’ chiaro che a Trigoria i dirigenti non sono fermi, i loro sondaggi sono stati avviati: alcuni allenatori sono stati messi in stand-by, altri hanno messo in stand-by la Roma. I motivi sono noti e giustificabili: si aspetta il domino (eventuale). I nomi visionati, contattati e promessi futuri tecnici della Roma sono ormai noti: da Paulo Sousa, che ad esempio a Firenze dicono sia proprio lui il prescelto per sedersi sulla panchina giallorossa, a Emery, la cui situazione è ormai nota (aspetta di capire se verrà confermato o licenziato dal Psg), fino al nome altrettanto noto, Di Francesco, che nella capitale verrebbe a piedi e la Roma accoglierebbe volentieri.
LONDRA IN EBOLLIZIONE – In più si sussurra come a Londra, dove spesso si riunisce lo stato maggiore del club giallorosso, si stiano valutando anche altre opzioni oltre alle note ai più. Valverde, ad esempio, è un allenatore che piace a Monchi, ieri ha dato l’addio al Bilbao e per tutti è destinato a sostituire Luis Enrique sulla panchina del Barcellona. Ma se poi Allegri, nel caso in cui vincesse la Champions, decidesse di mettersi sul mercato, la panchina blaugrana andrà comunque a Valverde? Tutto rischia di mettersi in discussione a brevissimo. Come se, al contrario, il Real dovesse rinunciare a Zidane in caso di sconfitta. Pure lì, l’effetto domino sarebbe clamoroso. Un giro che potrebbe interessare la Roma è l’eventuale addio di Wenger all’Arsenal. Il tecnico francese, si sa, potrebbe essere l’uomo giusto per il Psg. Ed ecco che in quel caso si libererebbe Emery. Si capisce perché la Roma non definisca il post Spalletti. Si sceglie di attendere, con il massimo rispetto per tutti e con i rischio che ogni singolo protagonista inevitabilmente corre. Quindi, si dovrà aspettare la finale di Champions League, sabato prossimo. Poi, annunciare un allenatore sarà questione di un attimo. E chi arriverà sarà sempre – si sostiene in questi casi – «una prima scelta». Ovvio.