(S. Carina) Avanti, adagio. Conte conferma che il prossimo anno allenerà il Chelsea, dando il via libera definitivo a Spalletti in orbita Inter e imponendo, indirettamente, un altolà ad un primo, possibile, domino di panchine. Rimangono però tre gare per alterare posizioni e decisioni apparentemente cristallizzate: quelle odierne tra Psg e Angers e tra Chelsea e Arsenal – in palio le rispettive coppe nazionali – e la finale di Cardiff, il prossimo tre giugno, dove Real Madrid e Juventus si contenderanno la Champions. In tutti e tre i casi, la panchina che traballa è la stessa: quella di Emery al Psg. Sia nel caso non vincesse la coppa di Francia che Wenger lasciasse l’Arsenal («la finale di FA Cup potrebbe essere la mia ultima gara con i Gunners») o che Allegri salutasse la Juventus in caso di Triplete, a tremare è sempre lo spagnolo. Perché aver perso lo scudetto e l’eliminazione in Champions bruciano ancora alla proprietà qatariota che secondo l’Equipe, al netto delle rassicurazioni ufficiose, guarda con attenzione a quello che farà Wenger (con Allegri solleticato dall’idea-Arsenal). Situazioni che riguardano indirettamente la Roma. A Trigoria rimangono alla finestra, aspettando di vedere e capire cosa accadrà.
«ARRIVA LA MIA RISPOSTA» – Anche perché la carta di riserva, nel caso rimanesse tutto com’è, è pronta da tempo. Il nome è quello di Di Francesco che ieri ha lasciato intendere come la sua avventura al Sassuolo possa ritenersi virtualmente conclusa: «Il mio futuro? La risposta la avrete tra domani (oggi, ndc) e lunedì. Incontrerò la proprietà e valuteremo. Voglio fare una lunga chiacchierata con Squinzi, pondererò il mio futuro al di là delle possibilità che ci sono. Ci sarà da riaprire un ciclo, qui ci sono giocatori che non hanno rinnovato e che sono fondamentali. Poi c’è la programmazione che deve continuare, sia che ci sia in panchina io o qualcun altro. Qui ho raggiunto tanti traguardi che sognavo, tra A e Europa, e forse la serenità che c’è qui non la troverò più». Una sorta di testamento sportivo. L’arco temporale che si è prefissato il tecnico è più una speranza che una certezza. Perché più si dilatano i tempi, più la sua candidatura – al momento in pole – perde quota. A Sassuolo, tutti lo danno ormai sulla panchina della Roma. Lui, da buon abruzzese, preferisce rimanere con i piedi ben saldi a terra. Curioso, in tutto questo, che in un video celebrativo su Totti postato ieri dalla Roma su Twitter, si vede Eusebio che passa vicino al capitano della Roma in una specie di dissolvenza tra passato e futuro. Coincidenza o messaggio subliminale? Per aspettare i giallorossi, Di Francesco si è bruciato la chance di allenare la Fiorentina che è prossima a liberare Paulo Sousa, un altro in attesa di novità. Eusebio attende soltanto una telefonata. Possibilmente, già nelle prossime ore. Le novità non finiscono qui: pronto ai saluti anche il team manager giallorosso Zubiria.