Faro del fisco sul mondo del calcio, con l’obiettivo di verificare preventivamente le modalità di tassazione Iva sulle vendite dei calciatori e un occhio particolare su quelli in «comproprietà» tra vari club. Un tavolo si è aperto tra il direttore delle Entrate, Attilio Befera e i presidenti della Lega Maurizio Beretta e della Federcalcio, Giancarlo Abete con vari incontri tecnici tenuti nelle ultime settimane nella sede dell’Agenzia. Incontri ai quali avrebbe partecipato anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che in passato ha ottenuto per la sua società una rateizzazione da primato di un debito con il fisco. Il tema è certamente «tecnico» ma, tradotto in pratica, risulta di grande rilevanza economica, visti gli importi milionari delle cessioni sui quali si applica un’Iva che è ora del 21%, e presto salirà al 23%. Le modalità di applicazione della normativa fiscale per l’acquisto dei giocatori sono da sempre un capitolo complicato. Molte sono le voci che compongono il costo finale e talvolta entrano in campo anche normative tributarie internazionali. Ma l’attenzione sarebbe ora sul meccanismo di «cessione in compartecipazione».
Che riguarda ora molti casi. Gli ultimi acquisti di questo tipo in ordine di tempo, ufficializzati con tanto di comunicati, sono stati quelli di Borini, giallorosso diviso tra Roma e Parma, ed Okaka, che invece ha fatto il percorso inverso ed ora è agli ordini di Donadoni. C’è poi Giovinco, diviso tra Parma e Juventus, che lo vorrebbe riscattare. Ma il nodo tecnico della «cessione in compartecipazione» è più complesso di quello che potrebbe apparire dalla semplificazione giornalistica: nella realtà quella che viene raccontata come la cessione a metà di un calciatore è la sintesi di una vendita al 100% con il diritto di partecipare per il 50% del valore della cessione agli ulteriori effetti patrimoniali dovuti alla titolarità del contratto (in pratica al valore della vendita successiva).
Sul tema – secondo indiscrezioni – ci sarebbe da parte dell’Agenzia delle Entrate una lettura diversa rispetto alle regole finora seguite in base alle regole della Federcalcio che sarebbero state predisposte anche in base alle indicazioni arrivate dalla Commissione di Vigilanza della Società di Calcio (Covisoc) guidata nel recente passato da un tributarista internazionale di calibro, Victor Uckmar. La filosofia del confronto, secondo quanto si è appreso, è quella di fare una verifica preventiva che consenta di guidare i club ad applicare la normativa Iva seguendo criteri condivisi.