(L. De Cicco) “Mi hanno sospesa con una mail. E sì, nella lettera era menzionato anche il famoso contratto…”. Quello con la penale da 150mila euro per «danni d’immagine» al Movimento. “Ma posso dirle una cosa?”
Prego consigliera Grancio…
“La penale non mi spaventa. Perché io non ho danneggiato nessuno col mio comportamento”.
Di fatto, col suo «non voto» allo stadio a Tor di Valle, è la prima esponente a cui viene ventilato il rischio della penale per chi si oppone alla linea…
“Ma io ho solo chiesto di approfondire la questione, per evitare di cadere in errori che potrebbero ritorcersi contro l’amministrazione. Questa delibera sarà sicuramente impugnata, anche i nostri attivisti ce lo hanno detto in tutti i modi. Qui invece qualcuno vuole fare tutto di fretta e io non capisco perché. Poi, diciamo la verità, io ho agito nel rispetto del programma del M5S. Altri forse hanno cambiato idea. Oppure sono in malafede”.
Perché il gruppo l’ha sospesa allora?
“Il gruppo neanche si è riunito. Hanno deciso i probiviri, o come si chiamano. Tre persone. Poche ore dopo la fine della Commissione. Avevo solo espresso perplessità finanziario-giuridiche e sollecitato chiarimenti. Non sono contro lo stadio, ma voglio difendere gli interessi dei cittadini”.
Lascerà il gruppo e uscirà dalla maggioranza di Raggi?
“È presto per dirlo. Mi difenderò nella riunione del gruppo Cinquestelle. E sulla penale valuterò tutti gli aspetti giuridici, ancora non so se dovrò parlare con i miei avvocati”.