Continua la lunga intervista di Eurosport legata al centrocampista della Roma Kevin Strootman. L’olandese ha pubblicato oggi un’altra “puntata” della sua intervista, in cui ha raccontato un curioso aneddoto sulla scelta della maglia numero 6. Queste le sue parole:
“Nel giorno della partita facciamo colazione e poi andiamo in palestra. Facciamo un gioco stile volley ed alcuni esercizi per preparare e svegliare i muscoli. Poi c’è il pranzo e la riunione di squadra prima di partire per lo stadio. In campionato siamo dietro la prima, ma stiamo facendo tutto quel che possiamo per vincere qualcosa. E’ difficile dire cosa si proverebbe in caso di vittoria, è una cosa che viene da sé, la cosa più importante è semplicemente la vittoria. Ogni partita è importante, ma alcune sono speciali rispetto alle altre. Il derby o le sfide contro le squadre più importanti, sono gare diverse. Quando ti riscaldi e vedi i tifosi allo stadio capisci quanto è importante il match. Puoi sentire la tensione, ma quando inizia, e penso di poter parlare per tutti, la tensione scompare. Siamo un gruppo esperto, nessuno di noi affronta la Serie A per la prima volta. Siamo tutti abituati allo sviluppo di un match. Il numero che indosso, il 6, apparteneva a Aldair, il suo è un nome ancora grande a Roma. Infatti avevano ritirato la sua maglietta. Ha dovuto darmi il permesso per giocare con il 6 sulle spalle. E’ speciale. Porto la sua eredità sul campo con me, devo indossarla con orgoglio e provare a rendere gli altri orgogliosi”.