(A. Angeloni) Il primo allenamento comincia intorno alle 18. Il cielo è coperto, temperatura mite in campo, un po’ calda sugli spalti. Di Francesco, dopo un breve discorso in palestra, porta i calciatori sul “secondo” campo per svolgere il lavoro atletico. Un tifoso, sentitosi “tradito” glielo ha fatto subito notare, parlando di mancanza di rispetto verso chi, presente in tribuna sul campo numero 1, non ha ricevuto il saluto dei calciatori. Eusebio gli ha risposto per le rime, spiegandogli che non era né mancanza di rispetto né disattenzione nei confronti di chi vive per la Roma con quel “senso di appartenenza” e quando ha capito che non era possibile proseguire il dialogo ha lasciato perdere e se n’é andato. «Se parli a me di senso di appartenenza, vuol dire che hai sbagliato persona», la risposta piccata di Eusebio. Che in campo si è fatto sentire anche con i suoi: ha urlato, pesantemente, contro Mirko Antonucci, svegliandolo dalla sua timidezza. Nota di colore: Perotti, il re dei rigori, pronti via se n’è fatto parare uno da Alisson. Capita.