L’impressione è che il vero Alisson non si sia ancora visto. «Non ho giocato quanto volevo e per rendere al massimo hai bisogno di continuità. Da quando sono qui sono migliorato sulle uscite basse, su alcuni particolari. E la difesa alta di Di Francesco non mi fa paura, già con Spalletti a volte ho dovuto coprire 40 metri di campo. Szczesny? Portiere di grande personalità, se fa un errore non si fa influenzare. Ed è una bella persona. Ma ripeto, non ho paura, è arrivato il mio momento. E voglio dimostrare il mio valore». Se poi riuscirà a diventare anche comunitario, meglio. «Mia moglie ha discendenze tedesche e italiane, ci stiamo lavorando». Chiusura su Totti: «Averlo con noi sarà importante, può avvicinare i giocatori alla dirigenza. È un grande, ci darebbe tranquillità per fare meglio il nostro lavoro».
Fonte: gazzetta dello sport