James Pallotta, presidente delal Roma, ha parlato di diversi temi fra cui il calciomercato e il campionato di Serie A in generale:
Sulla strategia di mercato del Milan e il financial fair-play.
«Siamo rappresentanti del fair-play finanziario per come abbiamo cambiato le cose rispetto alla precedente proprietà. Parlando del Milan, non ho idea di cosa stia succedendo. Non ha senso. Non hanno i soldi in primo luogo per comprare la squadra, visto che hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra, a un interesse piuttosto alto. Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per giocatori e pagheranno le conseguenze a un certo punto. Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions League, ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa! Forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo, ma il resto delle squadre sono in qualche modo razionali. Se potete spiegarmi il Milan, perché io non lo capisco…».
Sul 2015-2016.
«Abbiamo iniziato con Spalletti e un paio di anni fa potevo vedere che quello che Garcia aveva fatto bene l’anno prima, per una certa ragione decise di farlo differentemente e i ragazzi non erano neanche in forma fisica. C’erano state proteste da alcuni dei ragazzi che non erano mai stati in una forma peggiore, che è pazzesco, per dirlo loro… ho chiesto a un paio di amici di chi mi sarei potuto fidare nel mondo del calcio e uscì fuori il nome di Luciano. Siamo stati abbastanza fortunati ad averlo con 18-19 partite rimaste, ha perso con la Juventus ed è rimasto imbattuto per le successive 17 partite».
Su Sabatini e l’arrivo di Monchi.
«Il cambiamento che pensavo andasse fatto realmente perché avevo perso molta fiducia dopo i primi due anni nel mio direttore sportivo. Non solo il tipo di giocatori ce stavamo comprando, ma un po’ di cose. I primi due anni sono stati ottimi, ma avremmo dovuto costruire su quelli e invece lui continuava semplicemente a fare scambi. Quindi ad agosto, parlando con Franco Baldini, ho detto che avremmo dovuto prendere un altro direttore sportivo. Ho chiesto di Monchi, Baldini mi ha detto che non sarebbe andato da nessuna parte, ma che gli avrebbe fatto una telefonata. Uscì fuori che Monchi voleva parlarmi! Voleva andare via, abbiamo avuto delle riunioni segrete e ci siamo trovati bene da subito. Siamo stati fortunati a prenderlo perché qualcun altro lo voleva per molti più soldi. In due mesi è stato un dono del cielo».
Su Nainggolan.
«Ho parlato con lui, gli ho detto ovviamente di volerlo tenere e che lo staff e Monchi voleva altrettanto. Dal mio punto di vista, lui è uno dei più importanti sul campo. Non si ferma mai, è completo. C’è stato un periodo lo scorso anno in cui è stato molto importante per prendere punti, visto che ci siamo qualificati per la Champions League finendo un solo punto avanti al Napoli. C’è stato un periodo di sei partite di fila in cui le persone non si sono rese conto che Radja stava giocando con problemi muscolari, ma non ha lasciato il campo. È molto importante per noi».
Su De Rossi.
«Per molti anni la gente ha pensato che potesse essere il capitano, quest’anno può essere il capitano, ma già ora vedo un cambiamento nel suo temperamento. Lo vedo anche in alcuni degli altri, sono molto concentrati e credono sia il loro anno. Potete vedere come interagiscono, negli anni passati c’era musica nello spogliatoio, ho notato che non ce n’era e ho chiesto cosa fosse successo. Loro hanno detto: “Basta con quella merda!”».
Fonte: Sirius XM FC